Mezzo milione di franchi, tra contanti, lingotti d’oro e orologi di lusso. È l’ingente bottino che un 50enne apolide (residente in Italia) si sarebbe accaparrato in cambio di soldi falsi. Così ritiene almeno la procuratrice pubblica Pamela Pedretti, che nei giorni scorsi – si è appreso lunedì – lo ha rinviato a giudizio.
Tra il 2020 e il 2022 l’uomo avrebbe messo a segno cinque colpi. Tre dei rip deal sarebbero avvenuti nel posteggio del Fox Town di Mendrisio, uno a Pambio-Noranco e un altro a Thônex, nel Canton Ginevra.
Alle persone, contattate telefonicamente, avrebbe proposto quelli che sembravano lucrosi affari. Il tutto senza disdegnare i vantaggi offerti dalla tecnologia. Nell’ambito di una presunta compravendita avrebbe infatti anche incassato una sostanziosa commissione in bitcoin, del valore di 45mila franchi.
Alla fine del 2022 è scattato il suo arresto, oltre confine, dopo che il ministero pubblico ticinese aveva emesso, contro di lui, un mandato di cattura internazionale.
Il processo è previsto il 21 giugno prossimo. Alle Assise Criminali l’imputato, che sta già espiando anticipatamente la pena, dovrà rispondere dell’accusa di truffa per mestiere. La Corte sarà presieduta dalla giudice Francesca Verda-Chiocchetti.