Il commercio estero svizzero ha nettamente perso vigore in aprile: rispetto al mese precedente, le esportazioni sono calate del 6,8% mentre le importazioni sono scese del 3,6%. Le prime hanno toccato i 21,09 miliardi di franchi, le seconde si sono fermate a 18,88. La bilancia commerciale fa segnare quindi un'eccedenza di 2,2 miliardi, stando ai dati diffusi giovedì dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini.
La flessione delle vendite all'estero riguarda tutte le aree geografiche del globo e tutti i settori, ad eccezione della categoria tessili, abbigliamento e calzature e dell'orologeria (+6,8%), che da inizio anno vive una dinamica positiva.
Prima industria esportatrice, quella chimico-farmaceutica ha subito un calo del 10,9% a 10,21 miliardi di franchi, contribuendo da sola per quattro quinti al risultato mensile negativo. Le consegne di veicoli e materie plastiche hanno pure fatto segnare un andamento negativo, "compensando" il marzo positivo. Per il comparto delle macchine e dell'elettronica si tratta invece del terzo mese consecutivo con il segno meno.