Economia e Finanza

Fisco, raggiunto accordo Svizzera-USA

Le banche elvetiche sono chiamate a collaborare con totale trasparenza; banchieri svizzeri: "multe esagerate"

  • 30 agosto 2013, 01:26
  • 5 giugno 2023, 20:26
(Keystone)

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Il Dipartimento della Giustizia statunitense ha pubblicato giovedì sera l’accordo fiscale ("Joint Statement") raggiunto con il Dipartimento federale delle finanze.

L’accordo dovrebbe permettere di porre fine alla lunga controversia fiscale tra le banche elvetiche e gli Stati Uniti e prevede un procedimento standard che le banche dovranno seguire. Esso si applicherà unicamente agli istituti bancari che non sono sotto inchiesta, e non ai singoli. Entro il 31 dicembre 2013 gli istituti dovranno inviare una lettera alle autorità statunitensi nella quale si impegnano a fornire, entro 120 giorni, tutti i dati da loro richiesti.

Se vogliono evitare un procedimento penale negli Stati Uniti, le banche devono partecipare al programma. Il Credit Suisse, le banche cantonali zurighese e basilese e Julius Bär, istituti bancari contro i quali un'inchiesta penale è già stata aperta, non partecipano al programma in quanto stanno già negoziando con la giustizia americana multe e confessioni per evitare una denuncia.

Cooperazione e trasparenza

Dovranno essere trasmesse le generalità dei cittadini americani colpevoli di evasione fiscale in Svizzera e le informazioni sui conti da loro detenuti. L’accordo ha inoltre effetto retroattivo: la banca dovrà anche fornire informazioni su conti passati e già chiusi. Gli istituti avranno poi l’obbligo di spiegare la procedura usata per entrare in contatto con questi clienti, oltre che di fornire ugualmente i dati dei funzionari sospettati di aver commesso una frode o di averla facilitata.

Berna dal canto suo farà pressione sugli istituti perché partecipino a questo accordo, ma dovrà anche portarsi garante del fatto che lo scambio di informazioni rispetti la legislazione elvetica.

La soluzione convenuta - sottolinea una nota del DFF - "definisce il quadro di cooperazione delle banche con le autorità statunitensi e rispetta la sovranità e l'ordinamento giuridico svizzero".

Sanzioni pecuniarie, ma nessun perseguimento penale

Le banche che collaboreranno non saranno esentate da sanzioni: dovranno pagare delle multe, che varieranno tra il 20 e il 50 per cento dell'ammontare dei fondi sottratti dai clienti americani all'erario di Washington per conti aperti dopo il 1. agosto 2008. Se, però, accetteranno il pagamento non potranno essere perseguite penalmente.

Red. MM

Dalla radio

A Washington, il segretario alla giustizia Eric Holder ha già lodato l'accordo raggiunto con la Svizzera: "questo programma incrementerà considerevolmente la possibilità degli Stati Uniti di perseguire chi cerca di evadere la legge nascondendo i propri averi all'estero". Sull’accordo, Thomas Paggini ha sentito il parere dell'avvocato Scott Michel, esperto di questioni fiscali internazionali.

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  • L'avvocato Scott Michel, dello studio Caplin and Drysdale di Washington

    RSI Cronaca 30.08.2013, 11:35

  • RG 8.00, le considerazioni da Washington di Thomas Paggini

    RSI Cronaca 30.08.2013, 11:41

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