Economia e Finanza

Frontalieri: "Tutti rispettino le regole"

Salario minimo, dumping e mobilità nel vocabolario di chi viene in Ticino a lavorare

  • 24.06.2013, 14:17
  • 01.06.2023, 18:43
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"Rispetto delle regole da entrambe le parti del confine". Questo sembra essere il leitmotiv condiviso dai frontalieri italiani, sempre più informati rispetto ad alcuni anni fa della delicata situazione internazionale che li vede coinvolti.

Stefano Bragnuolo, frontaliere impiegato nel settore delle "metal-costruzioni" nel Locarnese, ed attivo sindacalmente nella difesa dei lavoratori italiani, lunedì mattina poco prima di raggiungere il Ticino per lavorare ha voluto rimarcare questo aspetto. "L'economia del Ticino ha bisogno dei frontalieri - ha detto - come i frontalieri hanno bisogno del Ticino. Forse un maggior rispetto delle regole e delle norme potrebbe essere ben voluto da entrambe le parti". Il salario minimo garantito, per il lavoratore italiano, potrebbe essere una soluzione agli effetti del dumping salariale, soprattutto in quei settori dove i contratti collettivi nazionali non vengono rispettati, speculando soprattutto ai danni dei lavoratori frontalieri e degli stessi lavoratori ticinesi".

Al tavolo con i rappresentanti di Berna

Bragnuolo siede anche in alcuni ambiti politici provinciali del Varesotto occupandosi sempre del mondo del frontalierato, ed in alcuni consessi regionali lombardi. "Ci siamo rivolti alla politica - ha proseguito - per aiutarci a dirimere questioni che da soli i sindacati non potrebbero riuscire a risolvere. Il governo italiano sta riallacciando in questi giorni nuovi rapporti con Berna e quello che noi vogliamo è essere presenti a quel tavolo quando si parlerà dei frontalieri perché conosciamo le problematiche e le realtà di 55'000 persone, per trovare soluzioni utili per i lavoratori frontalieri italiani, per quelli ticinesi e per tutti i problemi connessi al mondo del frontalieriato".

"Non tutti i padroncini si comportano male"

Al bar in piazzetta a Maccagno i lavoratori italiani si fermano alla spicciolata ma non hanno voglia di parlare davanti ad una telecamera anche se sono tutti generalmente d'accordo sul fatto che alcune regole vadano riviste, soprattutto per quel che riguarda i padroncini. "Il Ticino per noi è una risorsa importante - ha detto Carlo Bonini - offre lavoro ad italiani che vivono in un territorio che ormai non ha più industria. Regole certe devono esserci per tutti: il dumping salariale rovina anche gli stessi lavoratori italiani, per questo motivo padronato, economia e politica devono trovare soluzioni sanzionando chi sbaglia. Non tutti i padroncini, però, si comportano in malo modo, dirlo è errato. Sarebbe come dire che tutti in Ticino speculano sui frontalieri pagando meno o forse pagando in euro, non è così e guai a chi lo dice, ma tutto questo si può vincere solo con regole certe".

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La crisi misurata con le brioche vendute

Nei bar lungo la Strada Statale 394 che da Luino porta al valico di Dirinella c'è un inusuale termometro della crisi da cui si intuisce che anche in Ticino l'occupazione ha subito una battuta d'arresto: le brioche. "Un tempo, hanno confidato i gerenti dei bar, la fila delle auto dei frontalieri partiva dalla porta del bar ed arrivava anche ad un centinaio di metri. Oggi le cose sono diverse, basta guardare le brioche che vengono consumate. Non si tratta di dieta del frontalieri ma di perdita di posti di lavoro in Ticino e, se vuole, la grave crisi italiana".

Il problema del traffico

A proposito di traffico veicolare, diversi Comuni italiani si stanno muovendo per arginare il problema della mobilità "non più sostenibile" lungo le arterie che portano in Ticino, non è un problema solo del Malcantone. Ultimo in ordine di tempo è il Comune di Luino che settimana scorsa ha avuto un incontro con il sindaco di Gambarogno, Tiziano Ponti, anche per capire come gestire il traffico di circa 8'000 frontalieri che ogni giorno attraversano il centro urbano sul Verbano per raggiungere le aree industriali ticinesi. Il sindaco italiano, Andrea Pellicini, vorrebbe potenziare speciali collegamenti con i TILO.

(red)

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