Nel Governo ticinese, seppur con sfumature differenti, tutti sono concordi nel ritenere che occorre intervenire e adottare provvedimenti per porre un freno all’arrivo di artigiani e piccoli impresari italiani in Ticino.
Per individuare la strada migliore da intraprendere, contro una situazione che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di numerosi artigiani locali, ma non solo, tutti i Dipartimenti sono stati invitati ad elaborare, entro la fine di agosto, una serie di misure che saranno discusse dal Consiglio di Stato.
Le proposte del Dipartimento del territorio
Tra i primi ad aver colto la palla al balzo figura il consigliere di Stato Michele Barra , forse anche perché particolarmente sensibile alla questione visti i suoi precedenti nell’edilizia. Ebbene, tra le idee che il Dipartimento del territorio da lui diretto intende presentare e perseguire figurano: l’introduzione dell’IVA anche per importi inferiori a 10'000 franchi per prestazioni effettuate da ditte estere (proposta questa avanzata recentemente dall’Unione associazioni dell’edilizia e già suggerita, attraverso diversi atti parlamentari, anche dal Consigliere nazionale ticinese Ignazio Cassis ), e l’abbandono delle notifiche online, che dovrebbero essere sostituite da un sistema più tradizionale, ovvero attraverso la presenza fisica dei richiedenti a uno sportello.
Lino Bini
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Il consigliere di Stato ticinese Michele Barra, al microfono di Lino Bini
RSI Info 28.06.2013, 14:17