Lo yuan svalutato di nuovo

La Cina mercoledì ha svalutato di nuovo lo yuan, dopo una prima svalutazione avvenuta martedì. La banca centrale cinese ha fissato il tasso di cambio odierno a 6.3306 contro il dollaro, abbassandolo dell'1,62%.

Lo yuan tocca così un nuovo minimo da quattro anni, arretrando per il secondo giorno a quota 6,43 sul dollaro. La banca centrale cinese ha definito queste mosse come attività "una tantum", nel quadro di un nuovo sistema di gestione dei cambi che dovrà fare più riferimento al mercato. Tuttavia, i mercati non gradiscono tali mosse che mirano a sostenere l'export cinese e possono quindi avviare una guerra valutaria.

Intanto continua a rallentare l’economia cinese, tanto che a luglio la produzione industriale è cresciuta solo del 6%, in calo rispetto al +6,8% di giugno. Da inizio anno gli investimenti in attività immobilizzate sono saliti dell'11,2%, il passo più lento dal 2000. I dati di mercoledì si sommano a quelli sulle difficoltà dell'export e alimentano nuovi timori sull'obiettivo di una crescita inferiore al 7% attesa nel 2015.

ATS/AGI/EnCa