Una serie di ordini incompleti da parte del comandante Francesco Schettino seguiti da incomprensioni con il timoniere che non capisce cosa deve fare o che sbaglia ad eseguire. È una situazione di confusione quella che c'era in plancia di comando della Concordia prima dell'impatto con lo scoglio dell'Isola del Giglio il 13 gennaio scorso.
“Queste dinamiche - è la conclusione - hanno sicuramente aggravato una situazione già di per sé critica e possono avere concorso al verificarsi della collisione avvenuta immediatamente dopo”. Così, i periti del gip di Grosseto descrivono quanto successo in quell’ora fatale ma, oltre al comandante e gli ufficiali, il rapporto sul naufragio della Costa Concordia pubblicato oggi, punta il dito anche su 3 dirigenti della compagnia marittima Costa Crociere. Nel naufragio, ricordiamo, perirono 32 persone ed il rapporto indica come la tardiva reazione dell’unità di crisi della Costa Crociere abbia peggiorato la già difficile situazione.
Il comune del Giglio passa all'offensiva
“Abbiamo chiesto la messa in mora di Costa Crociere” ha annunciato l'avvocato Alessandro Lecci, legale del Comune di Isola del Giglio che si è costituito parte civile.”In seguito valuteremo - ha proseguito l'avvocato Lecci - la quantificazione del danno per la comunità dell'Isola del Giglio, che è immane”.
I numeri del rapporto ed i prossimi passi
Mille pagine raccolte in 2 faldoni e 7 dvd racchiudono il risultato della perizia disposta dal gip di Grosseto Valeria Montesarchio. Gli esperti, coordinati dall'ammiraglio Giuseppe Cavodragone, hanno consegnato il materiale delle mani del giudice. Saranno necessari 2 o 3 giorni per duplicare il materiale da mettere a disposizione delle parti, poi, il 15 ottobre, nuova udienza del maxi-incidente probatorio apertosi il 3 marzo scorso in un teatro di Grosseto per contenere i 200 partecipanti, tra cui i legali di coloro che fra le 4229 le persone a bordo della nave naufragata il 13 gennaio all'Isola del Giglio hanno deciso di costituirsi in giudizio.