È un vero e proprio schiaffo quello rifilato dalla Federal Reserve e dalla Federal Deposit Insurance, organi di vigilanza del settore bancario negli Stati Uniti, a undici dei maggiori istituti finanziari del mondo, compresi UBS e Credit Suisse. I piani di emergenza delle banche, considerate "too big to fail", ovvero troppo grandi per fallire, sono stati ritenuti inadeguati e poco credibili.
In sintesi, non sarebbero state adottate misure appropriate per garantire che un'eventuale bancarotta sia senza rischi per l'economia globale, come richiesto invece dalle leggi entrate in vigore dopo la crisi del 2008. Ai vertici delle banche (le altre sono Deutsche Bank, Barclays, Bank of America, Bank of New York Mellon, Citigroup, Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Morgan Stanley e State Street) viene dato tempo fino al 2015 per avanzare nuove proposte "efficaci e che mostrino progressi significativi". La richiesta è accompagnata da una minaccia: quella di un'ulteriore stretta sui requisiti di capitale.
pon/ATS