Le multinazionali svizzere contribuiscono oggi in modo essenziale al successo del paese, ma per continuare a prosperare anche in futuro hanno bisogno di condizioni quadro stabili e favorevoli, con regole eque e praticabili. È l'appello al mondo politico e alla popolazione lanciato oggi da SwissHoldings, l'organizzazione che riunisce i grandi gruppi attivi nell'industria e nei servizi, preoccupata dall'iniziativa sulle retribuzioni abusive e dai possibili sviluppi in materia fiscale.
Le aziende in questione (che non comprendono il comparto finanziario) generano il 35% del prodotto interno lordo e offrono un terzo dei posti di lavoro, una quota che sale alla metà se si considera l'indotto. Molte di loro hanno cominciato come piccole imprese, per poi espandersi all'estero: queste attività hanno portato in Svizzera a un crescita economica e a un guadagno in termini di know how.
Per migliorare presso il pubblico la comprensione riguardo al funzionamento di queste società e al contributo che essere offrono alla società, SwissHolding ha pubblicato un apposito opuscolo, in tedesco, dal titolo «La Svizzera e le sue multinazionali - Come il nostro paese risulta vincente grazie alle grandi aziende». 1
No all’iniziativa Minder
Nel contempo l'organizzazione, forte dei suoi 56 membri, prende posizione su temi attuali, a cominciare dall'iniziativa lanciata dall'industriale sciaffusano Thomas Minder volta a porre un freno agli stipendi d'oro dei top manager.
Secondo SwissHoldings le proposte di Minder equivalgono a una «pillola velenosa»: se fossero applicate indebolirebbero la guida delle aziende, relativizzando il fattore responsabilità. Porterebbero inoltre a un onere amministrativo sproporzionato, soprattutto per le società quotate più piccole.
«Nell'interesse del mantenimento dei posti di lavoro» SwissHoldings si schiera perciò in favore del controprogetto, considerato meglio applicabile nella pratica e in grado di rafforzare maggiormente i diritti degli azionisti. Entrambi gli oggetti saranno sottoposti al popolo il 3 marzo.
Apertura sui regimi fiscali
In merito alla vertenza con l'UE riguardante i regimi fiscali cantonali (che privilegiano le holding con attività all'estero, cosa vista come fumo negli occhi da Bruxelles), SwissHoldings ammette che, vista l'evoluzione in atto, sarà necessario procedere ad adattamenti. Tuttavia questo intervento deve limitarsi chiaramente a quelle situazioni in cui vi è una chiara disparità di trattamento fra i ricavi realizzati in Svizzera e quelli generati oltre frontiera.
Occorrono inoltre misure sostitutive adeguate: altrimenti i cambiamenti porteranno a un maggiore onere tributario per molte imprese. SwissHoldings auspica quindi che Confederazione e cantoni, in collaborazione con gli ambienti economici, si accordino rapidamente su soluzioni finanziariamente sopportabili e compatibili con quanto avviene e livello internazionale. Serve insomma un pacchetto di misure che possa garantire a lungo termine l'attrattiva fiscale del paese.
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