Walter Lavitola, l'ex direttore dell' Avanti latitante in Sudamerica dal 14 ottobre 2011, è rientrato stamattina in Italia per costituirsi ed è stato preso in consegna dalle forze dell'ordine che lo hanno portato nel carcere napoletano di Poggioreale.
Lavitola è accusato di estorsione in concorso con i coniugi Tarantini ai danni dell'ex premier Silvio Berlusconi, reato derubricato dal Tribunale del Riesame di Napoli a induzione a rendere dichiarazioni false o mendaci nell'inchiesta pugliese sulle escort. Dalle fonti di prove acquisite dai pubblici ministeri di Napoli Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli riguardo alle attività svolte all'estero da Lavitola, “emerge chiaramente, a livello di gravità indiziaria, il coinvolgimento, oltre del Lavitola nel ruolo di intermediario, del Presidente di Panama, Martinelli e di uomini del suo governo nel mercimonio” legato alla realizzazione di carceri modulari nello Stato dell'America centrale, per un valore stimato di 176 milioni di euro. Lo scrive il gip di Napoli Dario Gallo nell'ordinanza di custodia cautelare a carico dello stesso Lavitola, del senatoreSergio De Gregorio (PDL) e di una dozzina di altri indagati.
Il caso Avanti
Nella nuova ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Walter Lavitola, del sen. De Gregorio e di altre persone, si contesta ai 2 e ad altre 4 indagati - Antonio Bifano, Vincenzo Ghionni, Roberto Cristiano e Patrizia Gazzulli - il reato di associazione per delinquere legata ai fondi per l'editoria. Somme incassate a titolo di contributi per l'editoria dall' Avanti sarebbero state sottratte dalle casse della società editrice e destinate a "soggetti domiciliati all'estero". È quanto emerge dall'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli. La somma complessivamente erogata per l' Avanti è stata di oltre 23 milioni di euro a cominciare dal 1997.
Fondi anche da Forza Italia
Ci sono anche oltre 500'000 euro "ricevuti dal partito politico Forza Italia" tra le somme ricevute da Walter Lavitola "la cui effettiva causale è oggetto di accertamenti in corso" da parte degli inquirenti napoletani. È quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, in cui si aggiunge che accertamenti sono in corso anche sul 1 milione e 628'800 euro ricevuti dalla società Sorem.