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Francia, pronostico rispettato

Al secondo turno della presidenziale si sfideranno ancora l'attuale inquilino dell'Eliseo Emmanuel Macron e Marine Le Pen. "Polverizzati" i partiti tradizionali

  • 11 aprile 2022, 08:49
  • 23 giugno 2023, 18:09

Notiziario 06.00 dell'11.04.22: Il servizio da Parigi di Chiara Savi

RSI Mondo 11.04.2022, 08:45

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Di: AFP/Swing

Come nel 2017, Emmanuel Macron e Marine Le Pen si affronteranno al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi il 24 aprile. Il presidente in carica parte con un vantaggio, anche se non c'è certezza sulle riserve di voti dopo il crollo di LR (Les Républicains, destra) e PS (Partito socialista).

A scrutinio praticamente terminato Emmanuel Macron si conferma in testa con il 27,6% delle preferenze, secondo i dati ufficiali del ministero dell'Interno. La candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen, è al secondo posto in vista del ballottaggio del 24 aprile, con il 23,41% dei voti. Seguono Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise, 21,95%), Eric Zemmour (Reconquete, 7,5%), Valérie Pécresse (Les Républicains, 4,79%), Yannick Jadot (EELV, 4,58%), Jean Lassalle (Résistons, 3,16%), Fabien Roussel (PCF, 2,31%), Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France, 2,7%), Anne Hidalgo (Partito socialista, 1,74%), Philippe Poutou (Nouveau Parti anticapitaliste, 0,77%), Nathalie Arthaud (Lutte Ouvrière, 0,57%).

Questa elezione conferma la secca sconfitta dei due partiti che hanno governato la Francia nella Quinta Repubblica fino al 2017 e che hanno ottenuto il peggior risultato della loro storia: Valérie Pécresse (LR) intorno al 4,79% dei voti e Anne Hidalgo (PS) con meno del 1,74%. "I partiti tradizionali sono polverizzati, PS e LR facevano ancora il 56% dei voti nel 2012; ne hanno ottenuto circa il 6% nel 2022, è impressionante", riassume il politologo Jérôme Jaffré, ripreso dalle televisioni francesi.

Gli schieramenti per il secondo turno già annunciati

La grande maggioranza della classe politica ha frattanto lanciato i suoi appelli a favore di un candidato o dell'altro per il secondo turno. L'invito a votare Emmanuel Macron, con sentimenti diversi, arriva quindi dalla candidata socialista Anne Hidalgo, dal comunista Fabien Russel, dalla candidata della destra tradizionale Valérie Pécresse, dall'ecologista Yannick Jadot.

Marine Le Pen può invece contare sul sostegno di Eric Zemmour (giunto al quarto rango nel primo turno con il suo partito di estrema destra) e dal candidato sovranista Nicolas Dupont Aignan.

Il primo turno sulla stampa francese

"Pronti per un altro giro", lancia il Courrier Picard. La stampa francese lunedì si sofferma senza molto entusiasmo sul replay della sfida del 2017 per il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. "Come si diceva ai bambini, la sorpresa è che non c'è sorpresa! La partita Macron-Le Pen, questa partita di ritorno che, sembra, i francesi "non avessero veramente voluto, avrà luogo", afferma Alexis Brézet su Le Figaro.

Non sorprende che i quotidiani di sinistra siano dispiaciuti. "Questa volta è davvero inquietante", titola Libération in prima pagina, seguito da "Triste ripetizione". "Pas elle" (Non lei), si legge su L'Humanité. La sorpresa, scrivono altri media, sarebbe stata probabilmente che Jean-Luc Mélenchon, inizialmente dato terzo (e poi confermatosi in quella posizione) e che aveva egli stesso espresso la sua "delusione", potesse ancora superare Le Pen in dirittura finale.

La presidenziale vista dalla Svizzera

"Una Francia divisa, una scelta di civiltà, l'elezione di tutti i pericoli per Macron, lo scenario peggiore": la stampa svizzera ha commentato ampiamente lunedì i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi. "Una Paese diviso è uscita dalle urne domenica", nota Le Temps. "Il primo, quello di Emmanuel Macron, è ancorato alla sua volontà di affrontare il futuro a fianco dei suoi partner europei [...] Il secondo, quello di Marine Le Pen, ritiene che "sia giunto il momento che il presidente sistemi primi di tutto gli affari interni".

Per conciliare queste visioni "molto diverse", il presidente uscente dovrà "nei giorni a venire, dimostrare che il suo slogan elettorale 'Noi tutti' non era solo una formula di comunicazione. Dovrà dimostrare che può, a 44 anni, essere il ponte tra questi due Paesi divisi da un terribile 'sentimento': quello dell'espropriazione, quello delle frustrazioni, quello della rabbia", aggiunge Le Temps.

E per vincere, Emmanuel Macron, "considerato altezzoso e arrogante" e "che si è permesso di rimaneredistante" della campagna del primo turno, "capitalizzando un record piuttosto solido e il suo status di capo della nazione durante la crisi di Covid-19 e la guerra in Ucraina", dovrà "scendere tra la plebe [. ...] e affrontare ciò che ha trascurato: le preoccupazioni quotidiane dei francesi, guidate dall'impennata dei prezzi", notano La Liberté e i suoi partner ArcInfo e Le Nouvelliste. Marine Le Pen ha realizzato una vera impresa: "non fa più paura alla gente", notano La Tribune de Genève e 24 Heures. Lei "appare soprattutto come la candidata del potere d'acquisto, vicina a coloro che vedono le loro bollette aumentare a dismisura, a cominciare dal caro benzina".

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