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Guerra in Ucraina: vi spieghiamo il ruolo chiave degli USA

Il professore Alessandro Colombo a Modem: "Tutto si gioca su una domanda: quanto gli Stati Uniti saranno in grado di fare pressione sulla leadership ucraina senza delegittimarla e senza delegittimarsi?"

  • 17 November 2022, 13:07
  • 15 September 2023, 09:17
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Un pezzo di missile caduto a Mykolaiv

Un pezzo di missile caduto a Mykolaiv

  • Keystone
Di: Modem/joe.p.

Joe Biden, a poche ore dalla notizia che un missile si era abbattuto sulla Polonia uccidendo due persone, ha dichiarato "improbabile" il fatto che il razzo fosse partito dalla Russia. Il presidente americano sa che la posta in gioco è altissima e deve evitare un'escalation del conflitto con Mosca che porterebbe alla Terza Guerra Mondiale. Kiev però non sposa la linea del missile ucraino sulla Polonia, cosa vuol dire? Modem lo ha chiesto al professore di relazioni internazionali all’Università degli studi di Milano Alessandro Colombo.

Alessandro Colombo, professore di relazioni internazionali

Alessandro Colombo, professore di relazioni internazionali

  • VP Università cattolica

"Stanno riemergendo le differenze di prospettiva tra i Paesi che sono coinvolti in questa guerra", premette Colombo. "È naturale che l’Ucraina è interessata a fare sì che anche tutti gli altri siano mobilitati al suo fianco e quindi a tenere più alta possibile la tensione anche in caso di incidenti di questo tipo. Ci sono Paesi europei che condividono questa posizione. Ma la cosa più rilevante è che all’interno dell’establishment americano crescono le perplessità", aggiunge.

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Telegiornale 17.11.2022, 13:30

"E le perplessità americane - prosegue Colombo - crescono per due ragioni. La prima è quella di lasciare una Russia eccessivamente indebolita, che sarebbe un problema per gli Stati Uniti, ma soprattutto per l’Europa. E la seconda è che gli americani cominciano a temere che una guerra prolungata in Ucraina per i russi finisca per costituire una sorta di diversione strategica rispetto a quella che è la preoccupazione fondamentale della sicurezza americana nel 21esimo secolo e cioè la competizione con la Cina. E credo che queste due preoccupazioni stiano facendo degli USA l’attore frenante rispetto all’escalation politica e diplomatica di questa guerra", continua Colombo.

Mosca denuncia Kiev di voler provocare uno scontro diretto tra russi e NATO, quanto dobbiamo temere un escalation mondiale? "L’escalation potrebbe avvenire solo a causa di un incidente colossale. Non è nell’interesse di nessuno: né della Russia, né degli Stati Uniti, né dell’Europa. E credo che l’Europa, anche in questa occasione, stia dimostrando una pochezza politica abbastanza inquietante. Il che è paradossale perché questa è una guerra europea, nella quale però l’UE ed i suoi Paesi membri non stanno esprimendo né una linea veramente comune, né una posizione meditata sul rapporto tra gli obiettivi militari e quelli politici della guerra. Lo dico ricordando che la guerra è uno strumento della politica e quindi la prima domanda che ci dobbiamo porre è: quali sono gli obiettivi realistici di una guerra come questa?"

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  • Reuters

Dunque, se pace sarà, non sarà grazie all’Europa, ma grazie agli Stati Uniti? "Mi spiace dirlo, ma in questo momento credo che sia così. Credo che gli Stati Uniti oggi abbiamo degli interessi ed una prospettiva più ampia di quanto sono capaci gli Stati europei. Gli USA da diverse settimane si stanno ponendo la domanda su quali debbano essere i loro interessi politici, in Europa invece questo processo è più complicato perché i vari Paesi non concordano su quale prospettiva adottare. Negli USA, man mano che ci si avvicina alla prossima campagna presidenziale, ci si porrà sempre più questo problema. Questo perché l’opinione pubblica ed i decision making americani sono perfettamente consapevoli del fatto che l’unica seria minaccia strategica non potrà venire dalla Russia, come questa guerra dimostra una volta per tutte, ma come detto dalla Cina. Negli USA è chiara la necessità di evitare che la guerra in Europa diventi qualcosa di simile a quello che è stata la guerra globale al terrore, ovvero una colossale diversione strategica; che obbliga gli Stati Uniti a sprecare investimenti politici, economici e militari in una battaglia che non è prioritaria".

Le posizioni di Ucraina e Russia oggi sono inconciliabili, ma dunque come se ne uscirà? "Tutto - conclude Colombo - si gioca su una domanda: quanto gli americani saranno in grado di fare pressione sulla leadership ucraina senza delegittimarla e senza delegittimarsi? Questo perché Europa e Stati Uniti hanno messo in questa guerra una parte importante della loro reputazione, dopo il disastro dell’Afghanistan".

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