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L'ONU lancia l'allarme acqua

Carenze, contaminazioni, consumi eccessivi e catastrofi naturali: nella giornata mondiale dedicata a questa risorsa, un rapporto avverte che "una crisi è imminente"

  • 22 marzo 2023, 08:23
  • 27 giugno 2023, 08:29
Risorsa sempre più rara

Risorsa sempre più rara

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Di: AFP/pon

L'umanità "vampira" esaurisce "goccia dopo goccia" le risorse d'acqua del pianeta e l'ONU lancia l'allarme in un rapporto pubblicato alla vigilia di una conferenza globale (la più importante dal 1977 a questa parte) dedicata a questa risorsa imprescindibile ma troppo spesso trascurata. Una data scelta non a caso: mercoledì ricorre la giornata mondiale dell'acqua. "Una crisi è imminente", si avverte.

Una sete senza limiti

Nell'introduzione al documento, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parla di un consumo eccessivo, cresciuto dell'1% l'anno negli ultimi quattro decenni. La nostra sete ci spinge a esaurire ogni anno dai 100 ai 200 km3 di riserve sotterranee nelle falde freatiche.

Un canale in secca in Uruguay

Un canale in secca in Uruguay

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Principale responsabile è l'agricoltura, alla quale è destinato il 70% del fabbisogno. Essa costituisce anche una grande minaccia per ecosistemi di acqua dolce come le zone umide, molte delle quali a rischio di scomparsa. Ma quantità sempre più ingenti vengono convogliate anche verso le zone urbane, le cui necessità, si stima, aumenteranno dell'80% entro il 2050. Di riflesso, gli abitanti colpiti dalle penurie nelle città - oggi 933 milioni - saliranno a una cifra compresa fra 1,7 e 2,4 miliardi.

Una persona su quattro non ha accesso all'acqua potabile

Il rapporto evidenzia però anche gli effetti dei cambiamenti climatici che "limitano considerevolmente la disponibilità", dell'inquinamento da pesticidi, nanomateriali e residui farmacologici e dell'indisponibilità in molti Paesi di strumenti di depurazione, che non permette di trattare in modo sicuro il 40% delle acque domestiche usate. Quest'ultimo problema tocca 3,6 miliardi di persone e nel 2020 in 2 miliardi non avevano accesso all'acqua potabile. Condizioni propizie alla diffusione di malattie come colera e dissenteria. L'insufficienza dei servizi igienici costa 1,4 milioni di vite ogni anno.

In due miliardi non hanno accesso ad acqua potabile

In due miliardi non hanno accesso ad acqua potabile

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A fare da contraltare al riscaldamento del pianeta e alle siccità che colpiscono aree sempre più vaste - e cominciamo a scoprirlo anche alle nostre latitudini - ci sono poi gli effetti di piogge magari meno frequenti ma spesso più intense e catastrofiche.

Mille miliardi l'anno per raggiungere gli obiettivi dell'ONU

Tutto questo ha naturalmente dei costi anche economici: la Banca mondiale stima che le penurie rafforzate dai cambiamenti climatici possano riflettersi sul PIL in misura del 6% in certe regioni entro tre decenni. E uno studio citato nel rapporto valuta a oltre 1'000 miliardi di dollari l'anno gli investimenti necessari per raggiungere entro il 2030 il sesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU, quello di garantire a tutta la popolazione del pianeta un approvvigionamento di acqua potabile. È il triplo di quanto si investe oggi.

RG 07.00 del 22.03.2023 La corrispondenza di Manuele Ferrari sul movimento Graubünden Wasser

RSI Ticino e Grigioni 22.03.2023, 08:23

Cosa si fa in Ticino

Che l'acqua necessiti di una protezione costante per garantirne la disponibilità nel medio-lungo termine e per salvaguardarne la quantità e la qualità, soprattutto in periodi di scarse precipitazioni, lo ribadisce anche il Dipartimento del territorio ticinese in un comunicato diramato in questa giornata. Il Ticino è fra i cantoni con le maggiori risorse idriche ed è stato precursore con la sua legge del 1994, ma da oltre un anno, con la siccità, è confrontato un calo della portata delle sorgenti, con la riduzione dei livelli delle acque sotterranee e di quelle dei laghi. Per garantire l'approvvigionamento. Quanto già si sta facendo prevede in particolare la messa in rete degli acquedotti e l'aumento della captazione a lago (al 10% del totale circa, la metà della media nazionale), grazie anche a un nuovo impianto nel Mendrisiotto. Si sta inoltre sviluppando il concetto di "città spugna" per trattenere e rendere più efficiente la gestione delle acque piovane. Sarà sviluppato nel nuovo quartiere delle Officine a Bellinzona e in quello di Cornaredo a Lugano.

Ambiente e sostenibilità in Gran Consiglio

Il Quotidiano 14.03.2023, 19:00

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