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"Non è un rimedio miracoloso"

La Germania usa gli anticorpi monoclonali contro il COVID-19 - Il dottor Nicolas Müller: dati incoraggianti ma ancora insufficienti e costi troppo alti

  • 29 gennaio 2021, 09:49
  • 10 giugno 2023, 08:05

RG 08.00 del 29.01.2021 La corrispondenza di Anna Maria Nunzi

RSI Svizzera 29.01.2021, 09:39

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Di: RG/pon

La Germania, è notizia di qualche giorno fa, ha comprato per 400 milioni di euro 200'000 dosi dei cosiddetti "cocktail" di anticorpi monoclonali e le cliniche universitarie tedesche saranno quindi le prime nell'Unione Europea a trattare nelle prossime settimane dei pazienti covid con il medesimo farmaco che in ottobre era stato usato, per esempio, per curare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Non si tratta però di un rimedio miracoloso, avverte l'infettivologo Nicolas Müller, presidente del gruppo di esperti svizzero che emana le linee guida per il trattamento dei malati di Covid-19.

"I costi proibitivi non permettono un uso su larga scala di questa terapia", afferma Müller, che lavora all'ospedale universitario di Zurigo. "I risultati dei primi studi sono incoraggianti e confermano che se questi preparati vengono somministrati nella fase precoce dell'infezione aiutano il sistema immunitario ad annientare il virus, impedendo un decorso grave", spiega l'esperto, ma per valutare davvero l'efficacia servono nuove ricerche molto più ampie di quelle effettuate finora. Il farmaco potrebbe essere interessante per curare in particolare due categorie di pazienti: quelli che soffrono di malattie pregresse e quelli che hanno un sistema immunitario indebolito.

Anche la Svizzera prende in considerazione la terapia. L'Ufficio federale della sanità pubblica conferma contatti con alcuni produttori, ma, spiega ancora Müller, per le autorità ci sono tante incognite: manca un'omologazione ed è quindi difficile firmare contratti, ma allo stesso tempo bisogna osare per essere pronti al momento dell'autorizzazione.

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