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"Svolta nel conflitto? Presto per dirlo"

L'analisi di Dario Fabbri, giornalista e analista geopolitico, sulla situazione al fronte in Ucraina

  • 11 settembre 2022, 20:52
  • 27 luglio 2023, 17:33

Le considerazioni di Dario Fabbri

Telegiornale 11.09.2022, 22:00

Di: TG/Gregorio Schira/eLP

"È un po' presto per dirlo. L'impressione comunque è che ci sia margine notevole per gli ucraini per recuperare terreno". Così Dario Fabbri, giornalista e analista geopolitico, commenta ai microfoni RSI, la situazione al fronte in Ucraina, che ha fatto parlare di una svolta nel conflitto in seguito alle dichiarazioni di Kiev sulla controffensiva in atto.

L’esperto di geopolitica conferma l’impressione generale. ”C’è un margine per gli ucraini per rispondere sul serio, andare oltre il mantenimento del terreno”, dice Fabbri. I successi delle ultime ore tuttavia non devono impressionare. “In ogni controffensiva la parte complessa è tenere il territorio”, spiega. "Davanti ai successi registrati in queste ore possiamo attenderci una contro-risposta russa. Soltanto allora potremo stabilire quanto è realmente concreto ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi”.

Ucraina, continua la controffensiva di Kiev

Telegiornale 11.09.2022, 22:00

La controffensiva ha impiegato molto tempo prima di raggiungere i risultati degli ultimi giorni. Il motivo è da ricondurre a due ragioni principali. La prima è sicuramente da identificare nel rifornimento di armamenti militari distribuiti da parte degli Occidentali alle truppe ucraine, armamenti “nettamente più sofisticati e tecnologici di quelli in possesso dei russi”. La seconda ragione è la "fatica" che stanno attraversando le forze armate russe. "Da oltre 200 giorni dentro questa guerra e nelle ultime settimane senza successi concreti”, dice Fabbri.

Le ultime considerazioni vanno infine alle sanzioni, sulle quali l’analista apre a differenti scenari. “Nel breve periodo, inevitabilmente, le conseguenze, anche indirette ma dure, saranno su di noi”, afferma l’esperto, alludendo al rincaro energetico. Tuttavia, “se l’obbiettivo lo spostiamo sul medio-lungo periodo, allora i problemi saranno soprattutto per la Russia”. Il problema maggiore viene infatti individuato nella vendita di idrocarburi russi: escluso il mercato europeo, Mosca è costretta a vendere alla Cina. “Ed è la Cina a quel punto che fa il prezzo, e non più la Russia” conclude.

Guarda l'intervista completa a Dario Fabbri, giornalista e analista geopolitico a Lugano per Endorfine Festival, nel video in testa all'articolo.

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