In un nuovo incontro a Palazzo Grazioli a Roma i vertici del PDL hanno cercato di evitare scissioni nel partito, dopo l'annunciata revoca del sostegno al Governo Letta, in cui siedono 5 ministri pidiellini.
I moderati del partito e i ministri dimissionari, guidati dal vicepremier Angelino Alfano, hanno chiesto un chiarimento dopo l'accelerazione della crisi impressa da Silvio Berlusconi, in vista del voto di fiducia di mercoledì.
Febbrili trattative
Si tratta un passaggio cruciale per i destini di molti esponenti del PDL che hanno già manifestato l'intenzione di non confluire nella risorta Forza Italia.
Successivamente Alfano, accompagnato dai ministri Quagliarello, De Girolamo, Lorenzin si è recato a Palazzo Chigi per un incontro con il premier Enrico Letta. Voci di corridoio riferiscono di una quarantina di senatori pronti a votare la fiducia a Letta in caso di strappo da parte di Alfano.
La conta dei senatori per mercoledì
In ogni caso una quindicina di parlamentari della corrente cattolica facente capo al ministro Maurizio Lupi sembrano disposti in ogni caso a votare per la continuità dell'attività dell'esecutivo di larghe intese. Un numero che sommato ai senatori a vita e a probabili altre defezioni pidielline e del Movimento 5 Stelle consentirebbero di giungere a quota 161 senatori necessari per avere la maggioranza in entrambe le Camere.
Per dirimere la scontro interno la "pasionaria" Daniela Santanchè, considerata tra gli esponenti più estremisti del partito, ha "offerto la sua testa al segrretario Alfano" per salvare l'unità della formazione fondata dal Cavaliere.
Red MM/web/spal