Svizzera

Berna conferma il sequestro

Un cittadino svizzero è stato rapito da banditi, insieme al suo autista, domenica in Nigeria

  • 09.08.2021, 20:31
  • 20.11.2024, 19:53
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RG 18.30 del 09.08.2021 Il servizio di Matteo Fraschini Koffi

RSI Info 09.08.2021, 20:28

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Di: ATS/pon 

Il Dipartimento federale degli affari esteri ha confermato oggi, lunedì, che un cittadino svizzero è stato rapito nel fine settimana in Nigeria insieme al suo autista. Berna, tramite l'ambasciata ad Abuja, ha preso contatto con le autorità locali. Per motivi di protezione della privacy non sono state fornite altre informazioni.

La notizia del sequestro era stata diffusa da un portavoce della polizia. Il DFAE aveva comunicato in un primo tempo che verifiche erano in corso. L'attacco, attribuito a banditi, è avvenuto lungo la strada fra Ibese e Itori, nello Stato di Ogun. Lo svizzero, con un piccolo gruppo, si era recato a visitare un allevamento di bovini. Era scortato da agenti, che hanno risposto al fuoco uccidendo due dei malviventi.

I sequestri, frequenti da decenni in Nigeria, in particolare nei confronti di stranieri, si sono intensificati negli ultimi mesi. Sempre sabato, almeno altri sette nigeriani, fra cui un politico, sono stati rapiti in tre diverse località. E nel solo nord-ovest del Paese sono un migliaio le persone prese di mira quest'anno, soprattutto studenti.

I casi passati

Non è nemmeno la prima volta che un cittadino elvetico viene rapito all'estero. Il caso più noto, negli ultimi anni, è quello di una missionaria basilese di cui lo scorso anno si è appreso della morte, dopo quattro anni di prigionia nelle mani di un gruppo islamico in Mali. E sempre in Mali era stata sequestrata una franco-svizzera di 75 anni, che invece nel 2020 è stata rilasciata. In Colombia era durata tre mesi la detenzione, lo scorso anno, di un uomo trattenuto da un gruppo dissidente delle FARC. Nel 2017, una dipendente di un'organizzazione umanitaria era stata rapita nel Darfur, in Sudan, per poi essere liberata dalle forze di sicurezza locali.

Più indietro nel tempo, nel 2014 un ornitologo 49enne aveva ucciso uno dei suoi rapitori del gruppo islamico Abu Sayyaf per riuscire a scappare dopo due anni e mezzo. Nel marzo del 2012, infine, una coppia bernese era stata capace di fuggire dopo otto mesi nelle mani di estremisti pachistani e lo stesso mese era stata sequestrata una 33enne insegnante zurighese nello Yemen. Perché potesse ritornare in patria ci volle un anno.

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