Berna intende ricorrere al dialogo per risolvere la questione della violazione da parte di Roma della convenzione sulla doppia imposizione, dopo che l'Italia ha inserito la Svizzera nelle sue liste nere.
E' quanto indica l'Esecutivo federale nella risposta data all'interpellanza del consigliere nazionale liberal-radicale Giovanni Merlini, sottolineando che il problema sollevato è giuridicamente controverso e va quindi affrontato a livello politico.
Per il deputato ticinese, l'etichetta di paradiso fiscale applicata alla Svizzera infrange i patti del 1976, che non prevedono lo scambio d'informazioni, quelle bancarie comprese.
In una nota diffusa giovedî il PLR ticinese si dice deluso dalla risposta del Consiglio federale. Se l’accordo con l'Italia è stato violato, precisano i liberali, occorrono delle “misure di ritorsione previste dal diritto internazionale e proporzionate, tra cui eventualmente anche il blocco dei ristorni”.
ATS/dg/Red. MM