Svizzera

Cressier, la protesta blocca la raffineria

Gli attivisti di "Debt For Climate" hanno bloccato per ore le strade d’accesso all’impianto neocastellano – "Petrolio da sfruttamento coloniale"

  • 10 ottobre 2022, 11:38
  • 24 giugno 2023, 00:19
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RG 12.30 del 10.10.2022 Il servizio di Simone Fassora

RSI Svizzera 10.10.2022, 14:51

  • archivio keystone
Di: ATS/dielle

Le strade di accesso alla raffineria di petrolio di Cressier, nel canton Neuchâtel, sono state bloccate per alcune ore stamattina (lunedì) da attivisti per il clima. Lo ha indicato la polizia neocastellana all'agenzia Keystone-ATS, confermando l’informazione anticipata "20 Minuten".

Secondo il portale svizzero-tedesco, gli attivisti dell'organizzazione "Debt For Climate" hanno protestato contro le importazioni di petrolio che vengono lavorate a Cressier: "Questo petrolio è il risultato dello sfruttamento coloniale. La Svizzera deve assumersi la propria responsabilità”.

I dimostranti sono arrivati alle 4.50 e se ne sono andati attorno alle 8. Sei di loro sono stati fermati dalla polizia. Gli attivisti avevano installato una struttura in bambù, rimossa dagli agenti alle 8.25, e si erano parzialmente incatenati.

Dopo la chiusura della raffineria di Collombey, quella di Cressier è l'unico impianto in Svizzera che trasforma il petrolio greggio in combustibili ed è gestito da Varo Energy. La sua capacità è di circa 68'000 barili al giorno.

Stando ad Avenergy, nuovo nome (dal 2019) di quella che un tempo era l'Unione petrolifera, la maggior parte del petrolio raffinato in Svizzera proviene dal sud del mondo. Circa il 40% del petrolio trattato a Cressier proviene dalla Nigeria, scrivono gli attivisti.

RG 8.00 del 10.10.2022

RSI Svizzera 10.10.2022, 10:50

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