Svizzera

"La vita delle spie è fatta anche di tanta normalità"

L'incidente sul Lago Maggiore ha alimentato speculazioni per via degli "007" a bordo della barca affondata, ma per l'ex agente della CIA Bruce Goslin "è stato un party finito male per una fatalità"

  • 4 June 2023, 16:27
  • 20 July 2023, 15:26
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SEIDISERA del 04.06.2023: l'intervista all'ex agente della CIA Bruce Goslin, di Paola Nurnberg

RSI Mondo 04.06.2023, 18:14

  • ANSA
Di: Intervista di Paola Nurnberg

Dopo l’incidente di Sesto Calende in cui sono emersi molti dettagli e nuovi interrogativi sulla folta presenza di 007 in queste zone, sale l’attenzione - e anche la fascinazione - per la vita delle spie. Qualunque cosa avessero fatto gli 007 fino a quel momento, sul Lago Maggiore era sicuramente in corso una festa”. A dirlo è Bruce Goslin, un ex agente della CIA che ha lavorato per molti anni in America centrale e che, ricorda nell’intervista raccolta dalla RSI, nonostante le speculazioni degli ultimi giorni uscite sulla stampa, “la vita delle spie è fatta anche di tanta normalità".

"Credo che tutto quello che sappiamo è quello che è stato scritto sui giornali. I quali hanno detto che uno di loro festeggiava un compleanno, forse una fine carriera. Non è insolito ritrovarsi per feste di questo tipo, magari avevano lavorato insieme per molto tempo. Non è così strano che le spie si radunino. Lavorano per grandi organizzazioni, conoscono un sacco di persone, quando qualcuno va in pensione, gli si fa la festa…".

La stampa ha rivelato che molti di loro avevano casa in quelle zone, strategiche perché vicine alla Svizzera e a importanti aeroporti del nord Italia come Malpensa. Significa che è una zona tipica per le spie, anche per quelle in pensione?

"Secondo me sono luoghi tipici per chi va in pensione e vuole vivere in un bel posto, su un bel lago, ma non penso che questo abbia a che fare con l’essere o meno una spia. Se fai lo 007 vuoi stare dove c’è l’azione, e nelle grandi città. Londra, New York, Mosca, Tokyo, e altri posti nel mondo…".

Sembra strano però che sia emerso subito che erano tutti agenti segreti, sia italiani, sia israeliani. È come se qualcuno avesse voluto che questa notizia venisse resa nota.

"Poteva anche esserci qualcosa sotto, ma credo che quella fosse solo una festa perché davvero non riesco a pensare a una ragione per mettere 24 persone su una barca. Non servono 24 persone su un’imbarcazione sul lago Maggiore per fare un’operazione sotto copertura, che tipo di operazione sarebbe potuta essere? Quindi per me è stato un party finito male per una fatalità".

Secondo la stampa italiana potevano essere interessati a raccogliere informazioni su oligarchi russi che hanno proprietà in queste zone ma anche che questa sia un’area particolarmente battuta da agenti segreti…

"Magari qualcuno di loro poteva anche essere incaricato di prendere informazioni sulle ville di ricchi russi sul lago Maggiore, ma non così tante spie tutte assieme, perché ci sono modi migliori e più semplici per farlo…posso assicurare che, ora come ora, ci sono molte più spie a Londra, New York, Parigi e Mosca che non sul lago Maggiore…".

Da ex agente della Cia, non è strano vedere che nessuno di loro si sia preoccupato del maltempo e abbia scongiurato la tragedia. Cioè, non dovrebbero essere abituati a pensare al peggio per prevenirlo, o siamo noi che siamo influenzati da troppi film?

"Certo….(ride ironico) siamo molto creativi, intelligenti e anche belli! Scherzi a parte, gli agenti segreti hanno una vita, hanno una famiglia, fanno feste e amano le gite in barca, proprio come tutti…".

Ma può capitare che le spie in pensione lavorino lo stesso? Oppure si esce davvero da quell’ambiente? Lo dico in generale, non parlo di lei…

"(Ride) C’è chi, occasionalmente, anche se è già in pensione, fa ancora qualcosa ogni tanto per qualche anno, ma non tutti.. Molti invece si mettono a fare altro e non si occupano più di spionaggio. Dipende dalle singole persone e da quello che vogliono fare…".

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