Riduzione delle imposte per le imprese e contropartite sociali, sotto forma di aiuti in particolare alle famiglie della classe media: gli occhi di tutti i cantoni svizzeri sono puntati oggi, domenica, sui vodesi, i primi convocati alle urne per approvare o respingere l'applicazione a livello cantonale della terza riforma della fiscalità delle imprese, che sta arrivando in porto a livello federale.
Sotto le pressioni internazionali, la Svizzera sopprimerà nei prossimi anni i regimi fiscali accordati a una serie di imprese, in particolari grandi holding straniere. Per non vederle fuggire all'estero, i cantoni, che saranno obbligati a dare un trattamento identico a tutte le imprese, ridurranno in modo generalizzato le aliquote sugli utili. Il modello di Vaud prevede un tasso di imposizione complessivo del 13,79%, contro il 21,65% pagato oggi dalle società "normali".
Il piano elaborato dai consiglieri di Stato Pascal Broulis (PLR) e Pierre-Yves Maillard (PS) è stato però contestato dall'estrema sinistra, che ha raccolto le firme per un referendum. È una guerra delle cifre: il Governo stima in 280 milioni le perdite fiscali, gli oppositori parlano di 520, una cifra che dissanguerebbe le casse pubbliche.
pon/ATS