Svizzera

SSR va alla Corte dei diritti umani

La società contesta la decisione del Tribunale federale in merito al servizio sull'Affare Giroud

  • 24 luglio 2018, 18:13
  • 8 giugno 2023, 22:29

RG 18.30 del 24.07.18: il servizio di Alessia Fontana

RSI Svizzera 24.07.2018, 19:56

  • Archivio Keystone
Di: ats/sulma

La Società svizzera di radiotelevisione porta alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) la decisione del Tribunale federale (TF) che ha reputato scorretta la presentazione dei fatti della RTS sulle disfunzioni nel sistema di sorveglianza del settore vitivinicolo elvetico e rilevate dal caso Dominique Giroud.

Lo stesso imprenditore vallesano aveva contestato il reportage di cui era il principale protagonista e diffuso dalla trasmissione Temps Présent nel 2015 intitolato “Il caso Giroud, del vino in acque torbide”. Denunciando una presentazione parziale dei fatti, per due volte aveva ottenuto ragione, sia davanti all’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (AIRR) che davanti ai giudici di Mon Repos.

In particolare, l’alta corte con sede a Losanna ha rilevato che nel servizio sono state fatte pesanti critiche al negoziante di vini, senza che la sua posizione e la sua replica venissero rese note. Inoltre, venivano mostrate le sue convinzioni religiose e le sue opposizioni sull’aborto e sull’omosessualità, senza che queste avessero un nesso con il tema del reportage.

Per la SSR la questione non è ancora da archiviare e ha sottoposto il caso a Strasburgo, si legge martedì in una nota della società, invocando la libertà d’espressione, come da articolo 10 della Convenzione europea sottoscritta dalla Confederazione.

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