Svizzera

UBS-CS, Sergio Ermotti auspica indagine

Il ticinese ritiene inverosimile che il crack di Credit Suisse sia avvenuto in poche settimane

  • 12 maggio 2023, 12:13
  • 24 giugno 2023, 07:29
Il numero uno di UBS Sergio Ermotti

Il numero uno di UBS Sergio Ermotti

  • keystone
Di: ATS/Swing

"Serve un'indagine a tutto campo per far luce sul tracollo di Credit Suisse (CS), un'analisi che risalga nel tempo". Ne è convinto Sergio Ermotti, presidente della direzione di UBS, istituto che si appresta a rilevare il concorrente.

È chiarissimo che "la situazione di crisi di CS non si è sviluppata nelle ultime sei settimane, ma negli ultimi sei o sette anni", ha detto il 63enne ospite dello Swiss Media Forum in corso a Lucerna, una riunione annuale a cavallo fra economia, politica e giornalismo organizzata da quattro grandi case editoriali elvetiche, dall'ente radiotelevisivo SRG SSR e dall'associazione degli editori svizzeri. Per questo motivo è necessaria un'inchiesta a lungo termine, "un'indagine completa a 360 gradi", ha puntualizzato il dirigente.

UBS, ecco il piano di integrazione di CS

Telegiornale 09.05.2023, 20:00

Nel frattempo UBS si ritiene sulla buona strada per completare a livello legale l'acquisizione entro tre mesi dalla data dell'annuncio della fusione, lo scorso 19 marzo. In questo momento si stanno facendo molte cose in tempi rapidissimi, che in circostanze normali richiederebbero un anno, ha sottolineato Ermotti.

Il manager ticinese è anche tornato a difendere le dimensioni della nuova UBS, da taluni considerate sproporzionate rispetto alla Svizzera. Più che la grandezza contano il modello d'affari e i rischi che ci si assume, ha spiegato Ermotti. A suo avviso in gioco vi è la stessa forza della Svizzera come centro finanziario, in competizione con altri concorrenti mondiali.

Sergio Ermotti ha preso posizione pure sul nuovo team dirigenziale e in particolare su Ulrich Körner, l'attuale CEO di Credit Suisse che diventerà membro della direzione: svolgerà un ruolo importante nell'integrazione, si è detto convinto il banchiere luganese, perché conosce molto bene CS e ha lavorato in precedenza anche per UBS. In conclusione l'amministratore delegato di UBS ha sostenuto che "è altamente improbabile che il Governo e la Banca nazionale svizzera (BNS) debbano sopportare perdite per effetto dell'acquisizione".

Ti potrebbe interessare