Vaud intende accompagnare con misure nell'ambito della socialità la riduzione dall'attuale 21,64% al 13,79% del tasso di imposizione unico per le aziende, che verrà introdotta nel 2019 con l'arrivo della terza riforma federale della fiscalità delle imprese. Il Consiglio di Stato ha presentato mercoledì il suo progetto per rafforzare la coesione sociale insieme alla competitività, progetto che passa ora al Legislativo.
La riduzione delle imposte farà risparmiare alle imprese 392 milioni, anche se ne pagheranno 50 in più quelle straniere che oggi godono di uno statuto speciale, destinato a sparire sotto le pressioni internazionali. In cambio di questa manna, si sono ora impegnate a farsi carico di 92 milioni di franchi sotto forma di assegni famigliari e contributi per la custodia dei figli.
Il cantone contribuirà a sua volta con 70 milioni e aumenterà la deduzione per i premi di cassa malati. Introdurrà inoltre misure contro il dumping. Sono infine stati intavolate discussioni con i comuni, pure colpiti dalle minori entrate. L'insieme della riforma peserà sulle casse cantonali per 254 milioni.
Il consigliere di Stato Pascal Broulis ha parlato di "una nuova era", mentre il presidente del Governo Pierre-Yves Maillard, ex sindacalista, ha ricordato che "non fare nulla costituiva un rischio troppo grosso" (le società con statuto speciale garantiscono 25'000 impieghi) e che le famiglie "trarranno benefici concreti". Il raggruppamento delle multinazionali attive in Romandia ha già accolto con favore il progetto, contestato invece dall'estrema sinistra che lo giudica "un regalo" ai giganti dell'economia.
RG 07.00 del 02.07.2015 La corrispondenza di Gabriele Fontana
RSI Info 02.07.2015, 00:52
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