Scontro diplomatico tra l'Ecuador e la Gran Bretagna sul caso Julian Assange. Denunciando la ''minaccia'' britannica di ''prendere d'assalto'' l'ambasciata di Quito a Londra, dove da 58 giorni è rifugiato il cofondatore di WikiLeaks, l'Ecuador ha annunciato che farà sapere oggi se concederà ad Assange l''asilo politico da lui richiesto.
Assange "non lascerà l'ambasciata da uomo libero"
Londra - ha intanto ribadito il Foreign Office - ''è determinata a estradare Julian Assange in Svezia'', dove l'editore australiano ''è accusato di stupro e violenza sessuale''. Il Regno Unito ''ha l'obbligo giuridico di estradare Assange perché sia interrogato per l'accusa di abusi sessuali” - afferma la nota del Ministero degli Esteri britannico.
"Se riceveremo una richiesta di salvacondotto per Assange in caso di asilo politico, questa richiesta sarà rifiutata in linea con i nostri obblighi legali", ha indicato il Foreign Office.
Wikileaks chiede le dimissioni di Hague
Wikileaks ha intanto chiesto le dimissioni del ministro degli Esteri britannico William Hague, che ha assunto i poteri esecutivi in assenza del primo ministro David Cameron e del suo numero due Nick Clegg. "Se Hague, come sembra, ha approvato la decisione (di minacciare la revoca dell'immunità diplomatica dell'ambasciata dell'Equador), Wikileaks ne chiede le dimissioni", ha indicato il portavoce.
Intanto, fuori dalla sede diplomatica si sono registrati tre arresti tra i manifestanti pro-Julian Assange, ha fatto sapere Scotland Yard.
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