Ticino e Grigioni

Caso Unitas, il nome del molestatore spunta in aula

In Gran Consiglio si è parlato della bufera che da mesi soffia sull'associazione dei ciechi - De Rosa ribadisce la necessità del cambio di comitato, altrimenti si potrebbe far leva sui... sussidi

  • 13 febbraio 2023, 19:41
  • 24 giugno 2023, 04:33

SEIDISERA del 13.02.2023 Il caso Unitas

RSI 13.02.2023, 20:49

  • Tipress
Di: SEIDISERA/Spi

Poche novità, ma una discussione lunga e dai toni a tratti accesi. In Gran Consiglio lunedì si è parlato del caso Unitas, ossia degli episodi di molestie sessuali compiute sull’arco di molti anni da un alto ex responsabile dell’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana. Le vittime? I soci stessi.

Si è partiti dalle risposte a due nuove interpellanze, una di Marco Noi dei Verdi e l’altra di Matteo Pronzini dell’MPS. L’atteggiamento del Governo è cambiato nel tempo, ha rilevato Noi, da un posizione più blanda ad una più ferma, fino ad arrivare a chiedere il cambio completo del comitato. "Una condanna ferma si sente oggi per la prima volta”, ha notato il Verde. Secondo Pronzini, invece, non è possibile scaricare tutte le colpe sulle vittime che non si sono subito fatte avanti. Nel mirino dell’MPS sono finite nuovamente le dichiarazioni del direttore del DECS Manuele Bertoli, già direttore di Unitas. “In anni in cui sono avvenute le molestie", ha rincarato Fiorenzo Dadò (Il Centro), il quale - dopo il via libera alla discussione generale con 70 voti contro 5 e 6 astenuti - ha fatto in aula il nome e cognome dell’ex alto responsabile di Unitas, l’autore delle molestie insomma, bypassando in questo modo la protezione delle vittime evocata anche in aula.

Sulle tribune hanno assistito al dibattito anche alcuni utenti di Unitas. La loro reazione, a microfoni spenti, è stata tiepida: “Non ci aspettavamo nulla di diverso”, ha detto qualcuno.

De Rosa: "Se non cambiano il comitato..."

Sulla comunicazione del Governo, intervistato dalla RSI, il direttore del DSS Raffaele De Rosa ha detto che “si può certamente fare meglio ma va distinto tra i diversi livelli. Da un lato la comunicazione verso le vittime e il comitato e dall'altro quella pubblica. Andando a rileggere il comunicato si percepisce comunque la gravità della situazione”. Alcune si sono rivolte però alla stampa: “È comprensibile – dice il consigliere di Stato – perché non è stata esplicitata l’intimazione del ricambio completo del comitato”. Un silenzio che però ha spinto chi si voleva proteggere a doversi esporre: “La nostra preoccupazione è sempre stata di tutelare le vittime”, ribadisce De Rosa.

Sul caso Unitas è stato consegnato un rapporto, un audit per fare chiarezza, che però non è stato pubblicato (sempre per tutelare le vittime): “Durante la prossima assemblea straordinaria di Unitas, prevista a marzo, l’avvocatessa (che ha curato l’audit, ndr) proporrà una sintesi delle risultanze. Successivamente è nostra intenzione rendere pubblico quanto riportato all’assemblea”. De Rosa ha inoltre precisato che qualora non ci fosse il ricambio di comitato chiesto dal Governo, si potrebbe agire su altre leve e ha citato i sussidi che riceve l’associazione. La partita potrebbe giocarsi sui soldi, un argomento che trova tutti sensibili.

Unitas, critiche a Bertoli

Il Quotidiano 13.02.2023, 20:00

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