Ticino e Grigioni

"Molto su cui lavorare insieme"

Simonetta Sommaruga a confronto con l'Esecutivo ticinese sulle problematiche della libera circolazione

  • 13 giugno 2014, 19:13
  • 6 giugno 2023, 19:23
Simonetta Sommaruga accolta al Palazzo delle Orsoline dal consigliere di Stato Manuele Bertoli e dal cancelliere Giampiero Gianella

Simonetta Sommaruga accolta al Palazzo delle Orsoline dal consigliere di Stato Manuele Bertoli e dal cancelliere Giampiero Gianella

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"Questo incontro con il presidente del Consiglio di Stato ticinese è per me importantissimo, perchè ci sono molti elementi su cui possiamo lavorare bene insieme". Simonetta Sommaruga certamente non ignora il confronto sorto fra il Ticino e Berna sui problemi della libera circolazione. La ministra, però, parla anche di un clima di dialogo costruttivo. Dopo il voto del 9 febbraio "il canton Ticino ha istituito un gruppo di lavoro al cui interno c'erano tutti, anche coloro che erano contro l'iniziativa sull'immigrazione di massa", sottolinea.

Ma come giudica Simonetta Sommaruga la particolare pressione a cui è esposto il Ticino, fra flussi di frontalieri e di padroncini? "La questione per il Ticino non è così diversa rispetto a quella di altri cantoni", sostiene, parlando di situazioni magari distinte sul mercato del lavoro, ma anche di preoccupazioni diffuse in tutta la Svizzera circa le implicazioni della libera circolazione e del "sì" all'iniziativa contro l'immigrazione di massa.

Arduo, peraltro, pronunciarsi sugli sviluppi delle discussioni con l'UE. "È difficile, questo è un periodo di incertezza. Ma l'accordo sulla libera circolazione è sempre in vigore, esiste ancora adesso". È quindi necessario "individuare margini di manovra", afferma Sommaruga, precisando però che per la Confederazione si tratta anche di "valorizzare la manodopera che sta in Svizzera, le donne che devono poter conciiliare famiglia e lavoro, gli ultracinquantenni che fanno fatica a trovarlo".

Alla ministra di giustizia e polizia abbiamo infine chiesto di esprimersi anche su quei risparmi sulle finanze federali, che potrebbero imporre tagli sul versante, delicatissimo, delle Guardie di confine. Il Ticino, dove la problematica della sicurezza si fa sentire, ha di recente beneficiato di alcuni rinforzi. Questi risparmi sulla spesa pubblica potrebbero però vanificarli... "È chiaro che si tratta di un rischio", riconosce la consigliera federale "ma c'è anche una decisione parlamentare che ci obbliga a fare queste economie. Il Consiglio federale dovrà presentare ora delle proposte su come procedere, ma tutto questo dovrà ancora essere discusso dal Parlamento".

Alex Ricordi

DALLA RADIO

CSI 18.00 del 13/06/2014: il servizio di Romina Lara

RSI Ticino e Grigioni 13.06.2014, 19:59

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