Ticino e Grigioni

Quei viaggi in camper per trasportare hashish in Svizzera

Smantellata in Italia una rete criminale legata alla ‘ndrangheta e dedita al traffico internazionale di stupefacenti – In manette anche due argoviesi

  • 6 settembre 2022, 17:18
  • 23 giugno 2023, 23:04
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Un sequestro è stato messo a segno dalla finanza al valico di Zenna

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Di: ludoC/Pach

C’è anche un filone svizzero nell’inchiesta “Metropoli-Hidden Economy”, che grazie al lavoro sinergico dei comandi della Guardia di finanza di Pavia e Milano, unitamente ai militari del Servizio centrale di investigazioni sulla criminalità organizzata di Roma, ha portato al fermo di 13 persone legate più o meno strettamente a cosche della ‘ndrangheta e coinvolte in traffico internazionale di droga e armi. Un filone fatto soprattutto di viaggi in camper tra i due lati del confine per trasportare hashish nella Confederazione.

I traffici con “gli svizzeri”

Stando alle carte relative all’inchiesta che RSI ha potuto visionare, si parla di almeno 15 chilogrammi, la cui compravendita è stata resa possibile anche dall’intervento di un uomo di 58 anni nato nel canto Zurigo e residente nella Confederazione. A trasportare la droga nella Confederazione è invece stata una coppia residente nel Canton Argovia che, una volta ricevuto il carico in zona Milano, aveva il compito di varcare il confine con la sostanza stupefacente.

Due i viaggi incriminati: il primo, stando agli inquirenti, si è verificato nell’ottobre di due anni fa, quando la coppia svizzero-tedesca ricevette a Cormano (MI) poco più di 10 kg di hashish, che furono occultati in un camper con targhe argoviesi. Il secondo viaggio è stato organizzato meno di un mese dopo, ma l’operazione, questa volta, non è andata a buon fine: la coppia argoviese non sapeva infatti di essere intercettata; raggiunto il valico di Zenna venne infatti fermata e all’interno di un doppiofondo i finanzieri della compagnia di Luino trovarono altri 5 chili di droga che, passando attraverso il Ticino, avrebbero dovuto varcare le Alpi per poi essere venduti al dettaglio nelle varie piazze della Confederazione.

Non solo hashish

Il gruppo smantellato, stando ai finanzieri, era inoltre dedito, in Italia, al traffico di cocaina e alla compravendita di armi da guerra, come mitragliatori Kalashnikov riforniti da cellule calabresi e balcaniche. Al vertice del sodalizio criminale c’era il figlio di uno storico esponente della cellula ‘ndranghetista del quartiere Comasina di Milano, si legge in un comunicato delle forze dell’ordine.

Notiziario delle 10.00 del 06.09.2022

RSI Ticino e Grigioni 06.09.2022, 17:14

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