Il giallo internazionale del quadro trovato dai finanzieri lo scorso dicembre nel baule di un’automobilista italiano in transito alla dogana di Gaggiolo, potrebbe essere presto svelato. Salvo colpi di scena, il titolare dell’indagine in provincia di Varese potrebbe anche chiedere l’archiviazione dal reato di ricettazione a carico del cinquantenne frontaliere residente a Cantello ed in procinto di entrare in Ticino.
La tela ritrae una natura morta e proviene dall’Ungheria. Pare sia stata realizzata da un artista di Budapest ancora in vita ed esposto all'"Hungarian National Gallery", come recita il timbro apposto dietro. L'opera è poi finita nelle disponibilità di un imprenditore che l’ha donata all’operaio di Cantello fermato in dogana. Se è nota quindi l’origine del quadro, appurato che l’impresario ha voluto donarla all’italiano per i suoi trent’anni di attività presso la sua azienda, rimane da capire il motivo per cui quest’ultimo abbia deciso di varcare il valico con il quadro in auto. Un aspetto, questo, che potrebbe interessare non più la magistratura ma le autorità doganali.
sdr