I costi per il trattamento della terra contaminata dall'arsenico che sta bloccando il cantiere italiano della Stabio-Arcisate non spettano alla ditta appaltatrice, secondo quanto ha detto Claudio Salini, titolare della ICS Grandi lavori.
Per l'impresa, che ha fermato i lavori in attesa di una soluzione, spetta alle ferrovie italiane (RFI) decidere cosa fare: smaltirle come rifiuti o riutilizzarle nel quadro di un progetto di ripristino ambientale.
In quest'ultimo caso però, meno oneroso, i tempi di realizzazione dell'opera di dilaterebbero sensibilmente, a causa del lungo iter per le autorizzazioni.
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