Lo colpì con i tacchi a spillo delle sue scarpe per più di 25 volte sulla testa. Così una donna 45 anni, nel giugno scorso ha ucciso il suo fidanzato, un professore svedese ricercatore all'università di Houston, in Texas. Ora la donna è stata giudicata colpevole, e davanti ai giudici, non ha mostrato alcuna emozione. Neanche davanti alle scarpe blu tacco 14 ancora insanguinate presentate in aula come arma del delitto.
«Ho fatto quello che dovevo fare, volevo soltanto sopravvivere», ha detto la donna ai giudici, accusando l'uomo di essere alcolizzato e appellandosi alla legittima difesa. Una versione che ha ripetuto in un'intervista televisiva ma che non ha convinto i magistrati. Adesso rischia il carcere a vita.
ATS/Red.MM