CHIESE

La benedizione delle coppie gay

Il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri Felix Gmür conferma a Strada Regina la sintonia dell’episcopato svizzero con Francesco e le sue aperture

  • 15.01.2024, 10:35
  • 15.01.2024, 14:45
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Un sacerdote benedice una coppia formata da due persone omosessuali (Colonia, settembre 2023)

  • Keystone
Di: Strada Regina/Red. 

Per molti Fiducia Supplicans, il documento uscito in dicembre dalla Congregazione per la Dottrina della Fede che ammette la benedizione nelle chiese cattoliche per le coppie irregolari, “è stato un regalo di Natale”. Il documento risponde alla domanda: “Come la Chiesa è vicina alla gente?”. Con questo documento “sono state aperte delle porte che finora erano chiuse. Finora abbiamo pensato in modo un po’ antico, domandandoci: è lecito o non è lecito? Si deve rifiutare o si deve concedere una benedizione? Ma la benedizione viene da Dio, non sono io che la concedo. E se due persone che vivono insieme sono disposte a ricevere la benedizione di Dio, io dico con il Papa: chi sono io per rifiutare? Questa è l’apertura, si va vicino alla gente”.

Così il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri Felix Gmür conferma a Strada Regina, programma d’informazione religiosa cattolica di RSI, la sintonia dell’episcopato svizzero con Francesco e le sue aperture verso le coppie cosiddette irregolari, fra queste le coppie di persone omosessuali.

17:28

Marthi e Elisabeth

Strada regina 13.01.2024, 18:35

Spiega Gmür: “Alcuni pensano che Fiducia Supplicans comporti un cambiamento della dottrina sul sacramento del matrimonio, ma il documento dice più volte che non cambia la dottrina ma la pastorale e cioè il modo di essere vicini alla gente, il modo di esprimere il fatto che Dio ama tutti. E la vita personale è un affare di Dio”.

Del resto, continua Gmür, “i fedeli accolgono con buona volontà questa decisione della Dottrina della fede perché è un’apertura che non distrugge niente”. E ancora: “Abbiamo accolto con buona volontà queste decisione del Papa perché i vescovi svizzeri conoscendo i fedeli del nostro Paese sanno che sono aperti e che prendono sul serio il fatto che una coppia vada dal sacerdote a chiede una benedizione”.

Infine, un commento sulle polemiche relative a una successiva chiarificazione della stessa Dottrina della fede secondo cui la benedizione deve essere breve, due o tre minuti al massimo: “Per me ha poco senso questa cosa – conclude Gmür –. Anche il rito del matrimonio di per sé è molto breve. E dunque la benedizione come tale è breve”.

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