Società

L’evoluzione dell’industria del tabacco in Ticino 

La storia dell’industria del tabacco attraverso la Polus di Balerna, fondata nel 1912 e attiva fino al 1992

  • Oggi, 17:00
Fabbrica_Tabacco_Polus Balerna
  • RSI
Di: Valeria Frei, storica dell’arte 

L’industria del tabacco, assieme a quella della filatura della seta, è stata uno dei settori industriali tradizionali più importanti del Canton Ticino tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In entrambi i casi si tratta di industrie legate all’agricoltura, quindi alla coltivazione delle foglie di tabacco o rispettivamente delle piante di gelso, di cui si nutrivano i bachi da seta.

In Ticino la prima fabbrica di sigari nasce nel 1847 a Brissago, grazie all’iniziativa di alcuni esuli italiani che volevano aggirare il monopolio sul tabacco imposto dall’Impero austro-ungarico. Da qui in avanti sorsero numerose fabbriche, soprattutto nel Mendrisiotto. L’apice di questa industria sono gli anni Venti del Novecento, anni in cui la Confederazione ha accordato delle importanti concessioni daziarie diminuendo il peso della concorrenza estera. Grazie alla crescita della produzione in questo settore, è stato possibile assicurare lavoro anche alle molte lavoratrici e molti lavoratori rimasti senza impiego dopo la crisi dell’industria serica.

La fabbrica Polus di Balerna e la sua produzione

La Polus fu fondata nel 1912 e deve il suo nome all’orso polare, simbolo del marchio. Il direttore della fabbrica possedeva un orso imbalsamato che esponeva agli stand delle fiere.

Rimasta attiva fino al 1992, la Polus ha svolto un ruolo centrale nella realtà industriale ticinese. La sua longevità, nonostante le difficoltà del settore, è stata favorita dalla scelta di “specializzarsi” nella lavorazione delle foglie di tabacco indigeno, coltivato in Ticino o importato da altri cantoni svizzeri. Già nel 1933 installò il primo impianto in Svizzera per l’essicazione artificiale delle foglie. Negli anni Quaranta, Fernando Pedrolini e Giovanni Staub avviarono una coltivazione di tabacco sul piano di Magadino, per garantire alla fabbrica un approvvigionamento di materia prima. Erano gli anni del suo massimo splendore e impiegava circa 200 operaie e operai.

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L’industria del tabacco in Ticino 

RSI Cultura 06.05.2025, 17:00

  • RSI
  • Lorena Pianezza / Debora Huber

Attorno agli anni Settanta in Ticino c’erano 200 ettari di coltivazione di tabacco per una produzione di circa 4’000 quintali. L’industria del tabacco dava lavoro non solo alle maestranze della fabbrica, ma anche a molte famiglie di coltivatori ticinesi. Gli agricoltori seguivano la coltivazione e le varie tappe della raccolta delle foglie. Le donne poi creavano le filze, che venivano appese sulle facciate delle case ad essiccare.

Quando arrivavano in fabbrica, le pile venivano pesate e controllate da una commissione paritetica di esperti. A questo punto iniziava il lavoro della fabbrica. Un primo gruppo, composto soprattutto da donne, sfilava le foglie dalle filze e procedeva alla cernita. Poi si avviava il trattamento, chiamato anche condizionamento. Le foglie venivano vaporizzate e portate a un’umidità del 12%, necessaria per la fermentazione. Per attivare questo processo chimico naturale, le foglie venivano pressate, imballate nella juta e depositate in una cella per circa 5 giorni.

Gran parte del tabacco condizionato alla Polus veniva spedito a fabbriche terze, che procedevano con le trasformazioni seguenti, svolte in base al prodotto desiderato: tabacco da pipa, da fiuto, da masticare, sigari oppure sigarette già confezionate.

Fino agli anni Settanta una parte del tabacco veniva trattenuto in fabbrica e impiegato per la produzione dei sigari del marchio Polus; nel 1972 questa attività fu ceduta alla Fabbrica Tabacchi di Brissago. La fabbricazione di sigari era un lavoro manuale e veniva affidato soprattutto alle sigaraie, che stendevano delicatamente le foglie umide, le tagliavano a forma di triangolo e le arrotolavano in vari strati.

Il Centro Polus oggi

Sin dall’anno della cessazione dell’attività, nel 1992, il Consiglio di Amministrazione della Polus ha deciso di preservare e riqualificare l’edificio, avviando un’attività immobiliare. Oggi è un interessante centro polifunzionale, che può ospitare fino a 30 aziende; dispone inoltre di una splendida sala per eventi. Si tratta dell’ex refettorio, oggi nota come Sala Carlo Basilico, in onore del pittore che, nei primi anni Quaranta, ha decorato le pareti.

Basilico ha realizzato nove vedute a sgraffito raffiguranti paesaggi della zona, e tre grandi scene dipinte. La prima rappresenta la lavorazione delle foglie di tabacco appena raccolte nei campi, mentre la seconda illustra le sigaraie intente nella produzione di sigari. Probabilmente queste immagini miravano a valorizzare il lavoro delle maestranze, infondendo loro un senso di orgoglio per la propria attività e per la fabbrica. La terza scena raffigura invece le famiglie riunite per la festa nazionale del primo di agosto.

Com’è stato ben spiegato dallo storico dell’arte Claudio Guarda, il ciclo pittorico lascia intuire un messaggio ideologico, e forse pedagogico, traducendo in immagine i valori fondanti della società degli anni Trenta e Quaranta: patria, famiglia e lavoro. Vale la pena sottolineare che questa fiducia nell’arte come mezzo per trasmettere valori e identità culturale, non era affatto scontata in un contesto produttivo e mostra un’interessante sensibilità da parte dei dirigenti della Polus.

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La Polus, esempio di archeologia industriale

RSI Notrehistoire 20.10.2001, 11:43

Fonti e bibliografia:

Ringraziamo Giovanna Staub per le preziose informazioni sull’attività della fabbrica di tabacchi prima, e sull’attuale Centro Polus SA di Balerna. Oltre ai documentari e ai servizi disponibili negli archivi della RSI, citiamo:

  • Guido Codoni, Una soffitta racconta. Storia di una famiglia di produttori di sigari nel Mendrisiotto d’inizio Novecento, Chiasso 2022.

  • Carlo Basilico. Pittore, progettista e designer (1895-1966), a cura di Nicoletta Ossanna Cavadini, Chiasso 1998.

  • Una pagina dimenticata di pittura civile. Le opere di Carlo Basilico alla Polus di Balerna, a cura di Claudio Guarda, Edizioni Ticino management 2020.

  • Carlo Basilico 1895-1966: la pittura, a cura di Claudio Guarda, Cinisello Balsamo 2019.

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