Ci sono buone probabilità che tra alcune settimane, una volta terminato il letargo, uno o più orsi dell’ormai numerosa colonia trentina (una cinquantina di esemplari vivono attualmente nel vicino Trentino-Alto Adige) si metta nuovamente in marcia verso i Grigioni, ripercorrendo così il cammino intrapreso due anni fa dall’orso M13. In quell’occasione la storia finì male, almeno per l’orso, ma da quell’esperienza il cantone dei Grigioni e in special modo la valle grigionitaliana visitata dal plantigrado hanno tratto molti insegnamenti.
Le misure di prevenzione
Grossi cani a protezione delle greggi, recinzioni rinforzate, alveari elettrificati e speciali cassonetti dei rifiuti. Sono queste le regole principali per mantenere la debita distanza fra uomo e orso, permettendo così una pacifica convivenza tra le due specie. Ce lo conferma un vero esperto, il capo dell’Ufficio caccia e pesca retico Georg Brosi, aggiungendo: “ora sappiamo bene quali misure di prevenzione sono necessarie. Nei Grigioni abbiamo anche degli esempi concreti, come in Val Monastero, dove tutte queste misure sono già state introdotte”.
Brosi: se l’orso è problematico meglio abbatterlo subito
Per Brosi la gestione dell’orso resta tuttavia una questione molto complessa che implica un fermo impegno da parte di tutti gli attori in gioco, Confederazione, cantoni, comuni, ma soprattutto privati. “In Valposchiavo la gestione risulta particolarmente delicata, vista anche l’estensione delle zone agricole, ma anche lì buona parte di queste misure sono state avviate”, afferma. Per l’ispettore cantonale la situazione, almeno nel caso in cui arrivasse un orso "tranquillo", è quindi sotto controllo. “Se però dovesse ripresentarsi un orso simile a M13,” conclude Brosi, “beh, allora tutte queste misure sarebbero davvero inutili. Se l’orso è problematico va eliminato in modo molto più rapido rispetto al passato”.
Luminati: condividere le esperienze fatte con M13
Cassiano Luminati, presidente della Regione Valposchiavo, è convinto che le esperienze fatte con l’orso M13 “possano essere davvero utili anche in altre regioni interessate dal ritorno dei grandi predatori”. Un nuovo concetto di comunicazione varato in questi giorni permetterà di informare la popolazione locale sulle misure di prevenzione già messe in atto e su nuovi progetti dei due comuni valposchiavini.
Cavigelli: convivenza possibile entro certi limiti
I Grigioni sembrano dunque pronti: convivere con l’orso, come del resto anche con gli altri grandi predatori, non sarà però un’impresa facile, conferma il presidente del Governo retico Mario Cavigelli, pur ritenendo che ciò sia ancora possibile; in futuro sarà infatti “l’atteggiamento tollerante della popolazione” a essere determinante per la sopravvivenza di orsi, lupi e linci nell’Arco alpino”. Un’atteggiamento che – visti i recenti abbattimenti di lupi nei Grigioni – è ancora tutto da verificare…
Mirko Priuli
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Il servizio di Mirko Priuli
RSI Info 17.02.2014, 11:17