Una giornata quasi interamente dedicata a lui, con le proiezioni in concorso di Manglehorn (regia di David Gordon Green) e fuori concorso di The Humbling (firmato dal vetrano Barry Levinson). Se non bastasse, gli hanno assegnato pure un premio, quello della Fondazione Mimmo Rotella.
Al Pacino curiosamente ha portato al festival due personaggi socialmente diversi ma simili tra loro: entrambi in declino, con capelli unti, chiusi nei confronti del mondo. L'attore shakespeariano di Levinson e il ferramenta di Gordon Green hanno in comune un tratto singolare: navigano a vista nella depressione.
Pacino ha ammesso in conferenza stampa che per fortuna si tratta solo di cinema e che lui di depressione non ha mai sofferto, a differenza del suo personaggio più celebre, Michael Corleone di Il Padrino, "depresso potenziale".
Quelli presentati a Venezia - nonostante le ovazioni sul tappeto rosso - non sono parsi grandi film, perché lo strabordante carisma dell'attore schiaccia i personaggi.
mz
RG 12.30 del 31/08/2014 La corrispondenza di Marco Zucchi da Venezia
RSI New Articles 31.08.2014, 18:33
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