Cultura e spettacoli

Scuola, Salmo svizzero obbligatorio

VIDEO: le reazioni di favorevoli e contrari

  • 07.05.2013, 06:30
  • 04.09.2023, 12:23
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L’insegnamento del Salmo svizzero diventerà un punto fermo dell’insegnamento musicale nelle nostre scuole. Sulla falsariga del canton Argovia, dove l’obbligatorietà di questo simbolo di coesione nazionale è stata votata nel 2008, il parlamento ticinese ha deciso questo pomeriggio di dare seguito a una proposta del democentrista Marco Chiesa, che risale a cinque anni fa.

Del tema si era già discusso in febbraio

E' la seconda volta nello spazio di poche settimane che il legislativo si china su questa trattanda. In febbraio se n'era già dibattuto, ma non si era votato per un pasticciaccio formale: in aula era infatti arrivato un solo rapporto, che era contrario, mentre in aula si stava invece delinenando una maggioranza favorevole. Oggi i rapporti giunti sul tavolo dei deputati sono invece stati due: quello di maggioranza, che consiglia di includere l'insegnamento del salmo in quello musicale, e quello di minoranza, che invece lo vuole obbligatorio.

Al termine di una lunga discussione - più di un'ora - si è deciso di fare ricorso all'appello per voto nominale. Il rapporto di maggioranza è stato così fucilato con 53 voti contrari, 30 favorevoli e un astenuto. Quello di minoranza è invece passato con 49 voti favorevoli, 22 contrari e cinque astenuti.

Il dibattito

Qualcuno l'ha definito "un'orgia di retorica" e c'è chi ha segnalato che doveva essere un dibattito ridotto, ciò che di fatto non è stato. Sostanzialmente tutti i deputati si sono espressi a favore dell'insegnamento del salmo, ma con qualche differenza. Per il mozionante Marco Chiesa "questa materia non può essere trattata alla stessa stregua di una nozione scientifica". Roberto Badaracco, intervenuto a nome del gruppo PLR, ha per esempio segnalato che "riportare il cittadino a un sentimento di amore verso la patria non può essere censurato, ma non basta. Bisognerebbe allargare la discussione".

Per Michele Guerra, che ha parlato a nome del gruppo della Lega "si tratta di un atto importante soprattutto in un paese come il nostro sempre più multiculturale". "Affrontare l'inno patrio a scuola costituisce un'occasione preziosa per parlare dei nostri valori", ha invece sottolineato Luca Pagani per il gruppo PPD.

"Lasciamo ai docenti di musica la scelta", ha invece sottolineato Francesco Cavalli, che ha espresso il pensiero del gruppo socialista. Una riflessione per certi versi simili è stata espressa anche da Claudia Crivelli Barella, che ha parlato per il gruppo dei Verdi: "Il mio amore per la patria non accetta imposizioni", ha detto.

Infine come detto è passata: l'insegnamento del salmo svizzero diventa obbligatorio.

S.P.

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