Lo strappo confermato dagli Stati Uniti di Donald Trump, che non verseranno nemmeno i fondi promessi da Barack Obama, ha segnato la decina di giorni di lavoro della COP23, la Conferenza mondiale sul clima che si avvia alla conclusione a Bonn con un'ultima maratona negoziale notturna. Hanno pesato anche le notizie negative emerse, come l'allarme dell'ONU secondo la quale gli impegni assunti finora coprono appena un terzo della riduzione di emissioni di gas a effetto serra necessaria e l'avvertimento degli scienziati, che hanno visto le emissioni medesime ripartire al rialzo nel 2017 dopo tre anni di relativa stabilità.
Non sono state prese grandi decisioni concrete per l'applicazione dell'accordo di Parigi. Su temi come quello degli impegni finanziari dei paesi industrializzati si è arrivati al confronto, conferma d'altra parte la delegazione svizzera, che nel suo bilancio parla del raggiungimento "di un obiettivo minimo". La Svizzera si è impegnata con una ventina di Stati in un'alleanza per la rinuncia al carbone entro il 2030.
La prossima conferenza, la COP24, si terrà nel dicembre 2018 a Katowice, in Polonia, sul sito di un'ex miniera proprio di carbone.
RG 18.30 del 17.11.17: il servizio di Silvia Piazza
RSI Info 17.11.2017, 19:45
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