Il Governo colombiano ha sospeso il cessate il fuoco contro l'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) mercoledì, dopo che il gruppo guerrigliero si è rifiutato di partecipare alla tregua bilaterale di sei mesi annunciata dal presidente a Capodanno. "Di fronte alla posizione assunta pubblicamente ieri (...) abbiamo deciso di sospendere gli effetti giuridici del decreto" che stabilisce una tregua bilaterale con l'ELN dal 1° gennaio al 30 giugno, ha dichiarato alla stampa il ministro dell'Interno Alfonso Prada, accompagnato dal comando militare e dal ministro della Difesa. "La questione sarà discussa nuovamente in un nuovo ciclo di negoziati", che si terrà in Messico in una data ancora da definire, ha aggiunto.
Il primo Governo di sinistra della storia della Colombia, insediatosi il 7 agosto, ha ripreso a novembre i colloqui di pace con l'ELN, l'ultimo gruppo guerrigliero ancora attivo, sospeso dal precedente Governo conservatore di Ivan Duque (2018-2022).
A Capodanno, il presidente Gustavo Petro aveva annunciato un cessate il fuoco "bilaterale" di sei mesi con i cinque principali gruppi armati che operano in Colombia, tra cui l'ELN. Martedì, in una dichiarazione pubblicata sui social network e firmata dal suo "comando centrale", l'ELN aveva respinto questa versione, affermando di non aver "discusso con il Governo di Gustavo Petro alcuna proposta di cessate il fuoco bilaterale". "Quindi non c'è ancora alcun accordo su questo tema", ha dichiarato l'ELN. "Durante l'ultima tornata di negoziati in Venezuela, conclusasi il 12 dicembre, è stato concordato solo quanto annunciato (...)". L'ELN sta "solo rispettando quanto discusso e concordato al tavolo di dialogo a cui stiamo partecipando". Un decreto unilaterale del Governo non può essere accettato come (costituente) un accordo", ha dichiarato il gruppo di estrema sinistra.
L'ELN, che secondo stime indipendenti conta circa 3'500 combattenti e una vasta rete di collaboratori, è stato fondato nel 1964 da sindacalisti e studenti simpatizzanti di Ernesto "Che" Guevara, della rivoluzione cubana e della teologia della liberazione. Opera in almeno 22 dei 32 dipartimenti della Colombia e trae profitto dal traffico di droga e dalle miniere illegali.
Nell'ambito di un'ambiziosa iniziativa cosiddetta di "pace totale", Petro sta cercando di negoziare anche con i ribelli dissidenti delle FARC (che rifiutano l'accordo di pace firmato nel 2016 con il gruppo guerrigliero marxista), così come con altri gruppi armati, che si contendono il traffico di cocaina, di cui la Colombia è il maggior produttore mondiale.
RG 12.30 del 01.01.2023 La tregua in Colombia
RSI Info 01.01.2023, 14:05
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