Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato vittoria lunedì dopo che la coalizione di Governo ha mantenuto una maggioranza parlamentare superiore alle aspettative nelle elezioni tenutesi domenica. "E' stato uno scrutinio molto difficile", ha detto Kishida. Ma gli elettori hanno dimostrato di volere un "Governo stabile" della maggioranza uscente per plasmare il futuro del Paese, ha aggiunto.
I candidati all'opposizione avevano attaccato la precedente amministrazione di Yoshihide Suga - a cui è stato chiesto di farsi da parte in settembre dopo appena un anno - e di quella attuale sulla gestione del Covid. Poco chiaro è risultato il piano di sostegno di Kishida all'economia, da troppo tempo privata di risorse fondamentali a causa della crisi sanitaria internazionale, e con le frontiere ancora sigillate al flusso dei visitatori dall'estero.
Per ridare slancio alla sua leadership, Kishida ha affermato che intende partecipare alla Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite a Glasgow e programmare un incontro negli Stati Uniti con il presidente Joe Biden, per ridare visibilità al trattato sulla sicurezza in versione anti Pechino.
Una dinamica che servirebbe a giustificare il raddoppio preventivato delle spese di bilancio, dall'1 al 2% del PIL, per le spese militari. Un obiettivo già condiviso con gli Stati Uniti, ma inviso sia all'alleato della coalizione, Komeito, che alle forze di opposizione, così come gran parte dell'opinione pubblica, che non vede di buon occhio la revisione della Costituzione pacifista.