Il cedro è il simbolo del Libano, tanto da comparire sulla sua bandiera, caratterizzandola in modo inequivocabile. Esso è anche forse l’emblema della resilienza di questo piccolo paese, ed è sopravvissuto nel susseguirsi di epoche diverse e tormentate, nonché a centinaia di anni di deforestazione - da parte dei popoli mesopotamici, dei Fenici, dei Romani, dei Greci e dei crociati.

Il Libano è da sempre un paese dai delicati equilibri demografici e confessionali, oggi alle prese con una profonda crisi economico-sociale che lo pone sull’orlo del tracollo. In un tale contesto le questioni ambientali tendono a finire in fondo all’agenda, proprio in un tempo in cui le minacce poste dal cambiamento climatico iniziano a farsi sempre più pressanti, con l’innalzamento delle temperature e il crescente numero di incendi.
La sopravvivenza e il benessere dei cedri oggi rimasti in Libano, concentrati in poche riserve dalle dimensioni assai contenute, dipendono dal lavoro e dall’impegno costante nella preservazione e nelle opere di riforestazione di un ristretto numero di competenti e appassionati, che potremmo definire come moderni “guardiani dei cedri”.
