Vladimir Putin ha dichiarato mercoledì all'agenzia di stampa Interfax che il suo ministero della Difesa porterà alla base militare di Latakia, in Siria, da dove era partito il jet abbattuto dagli F-16 turchi martedì mattina, i sofisticati sistemi mobili di difesa antimissilistica S-300. Questi ultimi si troveranno per ciò a poca distanza dallo spazio aereo turco, che secondo Ankara era stato violato dal cacciabombardiere russo.
Sempre mercoledì l’ambasciatore russo in Francia, Alexander Orlov, ha affermato che il secondo pilota del Sukhoi SU-24 abbattuto martedì "è stato recuperato dall’esercito siriano". Stando al diplomatico, l’aviere è sfuggito ai miliziani ed è stato trovato da soldati Damasco che gli hanno dato modo di tornare sano e salvo alla base di Latakia.
Orlov ha confermato che l’altro pilota del cacciabombardiere Sukhoi-SU24 colpito dai caccia di Ankara è stato ucciso dai miliziani turcomanni dopo essersi lanciato con il paracadute. L’ambasciatore ha riferito che quando l’aereo è stato colpito il primo pilota è riuscito ad atterrare incolume, l’altro è stato invece ucciso selvaggiamente.
AFP/Reuters/ATS/EnCa
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RG 08.00 del 25.11.15: la corrispondenza di Giuseppe D'Amato
RSI Info 25.11.2015, 09:53
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