Milizie filo-islamiche avrebbero trafugato "armi chimiche" da arsenali di province centrali e meridionali della Libia. Lo hanno reso noto sabato alcune fonti militari.
L'allarme non sembra riguardare armamenti pronti all'uso, ma un'imprecisata quantità di sostanze che possono essere trasformate in vere "armi letali", ancora presenti nel paese e che una recente stima ha calcolato in 850 tonnellate.
Il rischio, sollevato da più parti, è che queste potenziali armi possano finire nelle mani dell'autoproclamato Stato islamico . Le sostanze si trovano "in luoghi noti alle milizie” ha aggiunto la fonte secondo la quale i ribelli si sarebbero già impossessati di “grandi quantitativi da usare nella guerra contro l'esercito". In particolare gli arsenali segreti in Libia conterrebbero "l'iprite e il gas nervino Sarin".
ATS/lg