Una delle conseguenze della Brexit è che l'inglese, idioma comunemente adottato nella comunicazione internazionale, rischia di non essere più una delle 24 lingue ufficiali dell'Unione europea. Un po’ la situazione che la comunità visse negli anni Sessanta quando al suo interno si lavorava in olandese, francese, tedesco e italiano.
Il rischio, stando a quanto indicato la responsabile del comitato affari costituzionali del Parlamento europeo, è concreto poiché, una volta che l'uscita della Gran Bretagna sarà formalizzata, non resteranno paesi membri che hanno scelto l'inglese come propria lingua ufficiale. L'Irlanda ha infatti indicato il gaelico e Malta il maltese.
In Francia già si spera che l’uscita del Regno Unito porti a una rivalutazione della propria lingua. Ma quali ripercussioni avrà sullo statuto della lingua e della cultura ad essa legata? Nell’audio qui sotto le considerazioni di Christopher Dawson, professore di inglese all'Università della Svizzera italiana e di filosofia al Frankling University Switzerland.
Diem/RG
dal TG 12.30