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Ostracismo in Cina per chi scoprì il Coronavirus

Lo scienziato Zhang Yongzhen nei giorni scorsi ha denunciato il trattamento di cui è vittima ricevendo la solidarietà di colleghi, studenti, oltre che della comunità internazionale

  • 13.05.2024, 15:34
  • 13.05.2024, 15:35
Le autorità hanno chiuso il ricercatore cinese fuori dal suo laboratorio

Le autorità hanno chiuso il ricercatore cinese fuori dal suo laboratorio

  • Keystone
Di: RG/sdr 

In Cina continua a far discutere la vicenda di Zhang Yongzhen, lo scienziato che per primo nel gennaio 2020 ha pubblicato la sequenza del genoma del virus che causa il Covid-19, e che nei giorni scorsi ha protestato per giorni dopo essere rimasto chiuso fuori dal suo laboratorio. Alla fine è stato fatto rientrare ma la soluzione pare solo temporanea, mentre in molti si chiedono le ragioni dell’ostracismo di cui è vittima.

Ad affermare che si tratta di una soluzione temporanea è lo stesso scienziato con alcuni post sul social network cinese Weibo: a giugno, alla scadenza del contratto di uno dei suoi collaboratori, il lavoro del virologo potrebbe essere interrotto. Come detto, non si tratta di uno scienziato qualunque perché fu lui, per primo, a rendere pubblica la sequenza del Coronavirus il 10 gennaio 2020. In quel momento le autorità cinesi avevano vietato la pubblicazione di informazioni sulla malattia ed erano impegnate a mantenere il controllo sulla comunicazione. Yongzhen è diventato una sorta di eroe a livello internazionale mentre in patria ha incontrato notevoli difficoltà.

01:40

RG 12.30 del 13.05.2024 - La corrispondenza di Lorenzo Lamperti

RSI Info 13.05.2024, 15:33

A Shanghai, per esempio, il suo contratto non è mai stato regolarizzato e l’accesso ai dati originali per le ricerche è stato ostacolato. Tanti si chiedono i motivi di una storia particolare che fin qui non è stata oscurata. Anzi, diversi media locali cinesi hanno seguito la protesta con racconti e interviste e per diversi giorni l’argomento è stato tra i più discussi su Weibo, con la grande maggioranza dei commenti a sostegno dello scienziato. Colleghi e studenti hanno postato foto in cui erano intenti ad aiutarlo durante la protesta. C’è chi se la prende con le autorità locali e con la burocrazia, altri invece allargano il discorso: “Ciò di cui abbiamo bisogno non è talento, vogliamo solo persone obbedienti”, si legge in uno dei commenti più condivisi.
                

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