A quattro mesi dalla pubblicazione del libro "Les Fossoyeurs", che fece scoppiare lo scandalo, è sfociata in un'inchiesta penale in Francia la vicenda del gruppo Orpea, uno dei maggiori a livello mondiale nel settore delle case anziani e delle cliniche, anche psichiatriche, con 1'156 istituti in una ventina di Paesi, Svizzera compresa. La procura si è messa in moto in questi giorni dopo una segnalazione da parte del Governo datata 28 marzo. Questa è pervenuta alla luce di un'indagine amministrativa con decine di ispezioni, che ha evidenziato "gravi disfunzioni".
Nella sua inchiesta il giornalista Victor Castenet denunciava razionamento dei farmaci, delle protezioni sanitarie e persino del cibo, maltrattamenti cronici dei residenti, carenze di personale, obiettivi finanziari imposti alle direzioni e controllati scrupolosamente dalla sede centrale.
Il lavoro della magistratura si concentra sullo storno di fondi pubblici: Orpea beneficia di aiuti milionari da parte dello Stato, che ha già manifestato l'intenzione di ottenere un rimborso. Venti milioni di euro potrebbero essere stati usati per scopi diversi da quelli previsti - forse anche distribuiti agli azionisti - nel periodo compreso fra il 2017 e il 2020.
C'è poi il capitolo dei maltrattamenti, oggetto di numerose querele, una parte delle quali ancora oggetto di esame. Secondo Sarah Saldmann, una legale parigina, una trentina di istituti è bersaglio di una settantina di denunce per "messa in pericolo della vita altrui" e "omicidio involontario".