Le tracce di ferite trovate nei resti congelati di un Mammuth dimostrano che gli uomini sono arrivati nell'Artico almeno 10'000 anni prima di quanto si pensasse. Pubblicata sulla rivista Science, la scoperta si basa sull'analisi dei segni che le lance degli antichi cacciatori hanno lasciato su costole, zanne e mandibola. I risultati, questo è soprendente, indicano che le ferite risalgono a 45'000 anni fa.
La scoperta dei resti di un esemplare maschio di mammuth lanoso, fatta lungo le coste della baia di Yenisei, risale al 2012 e aveva attirato l'attenzione dei ricercatori perché presentavano alcuni inusuali scalfitture su costole e mandibola. Un'analisi più approfondita dei segni ha dimostrato che i danni sono stati causati da armi come lance e da utensili usati per staccare la carne dalle ossa.
La scoperta ricostruisce parte delle migrazioni umane e dimostra che già all'epoca, l'uomo aveva tecniche sufficientemente evolute per cacciare animali di grossa taglia e sopravvivere in regioni fredde.
ANSA/sdr