I dipendenti del settore alberghiero e della ristorazione dovrebbero avere presto un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL). La norma, che dovrebbe entrare in vigore l'anno prossimo, è stata approvata da sindacati e associazioni padronali del settore, ma deve ancora essere sottoposta al Consiglio federale.
Il CCL, frutto di due anni di negoziati, prevede un aumento dello 0,3% del salario minimo e un congedo paternità di 5 giorni, contro i 3 attuali.
L'obiettivo della nuova norma è di ridurre le fluttuazioni del personale e garantire condizioni eque che permettano di preservare la competitività del ramo.
ATS/sf