Una volta ci si limitava a guardare il cielo o sentire l’odore dell’aria per capire se stesse per piovere. Oggi, anche con un’app meteo aggiornata ogni ora, sbagliare è quasi la regola. Ma nel canton Svitto, più precisamente nella Muotathal, c’è chi da generazioni prova a decifrare i segreti metereologici senza utilizzare modelli matematici o satelliti ma leggendo i segnali della natura. Sono i Wetterschmöcker, i fiutatori del tempo, e tra loro c’è anche il 35enne Silvan Betschart.
È il più giovane tra i sei “profeti del tempo” (così si fanno chiamare n.d.r.), e da poco ha raccolto l’eredità di una vera leggenda del settore: Martin Horat, noto per le sue previsioni seduto su un formicaio. Silvan, invece, preferisce altri indizi: le tracce dei cervi, il comportamento dei caprioli, la presenza di funghi. Lo fa ogni giorno, camminando tra i boschi e le montagne, osservando, annotando, ascoltando. E alla sera, prima di spegnere la luce, raccoglie tutto su un calendario appoggiato accanto al letto.
Di professione macellaio e cuoco, Silvan gestisce il ristorante di famiglia, giunto ormai alla terza generazione. Ai microfoni di SEIDISERA, ha spiegato che da bambino ascoltava i racconti dei Wetterschmöcker che sedevano a un tavolo del locale, affascinato dai loro metodi, tramandati di generazione in generazione. Un sapere che rischiava di andare perduto con l’avvento della radio e delle previsioni scientifiche e che invece oggi, grazie anche a lui, continua a vivere.
Fondata nel 1947, la Meteorologen-Verein Mittelschwyz conta oggi oltre 4’500 membri, provenienti da tutta la Svizzera. Le previsioni dei “profeti del tempo” sono anche un gioco, una sfida tra il serio e il faceto perché, come spiega Silvan, “non è facile azzeccarci, né sul breve né sul lungo periodo”.
E per quest’estate? Il giovane fiutatore del tempo si dice ottimista: ci aspetta bel tempo, piogge al punto giusto e un autunno equilibrato, probabilmente anche ricco di funghi.