Macelli brutali, trasporti indecenti: sono queste le immagini più ricorrenti quando si parla di maltrattamenti su animali. Eppure molti animali soffrono nelle case di proprietari che li hanno acquistati con buone intenzioni. Soffrono perché hanno troppo poco spazio e troppe poche occupazioni. Un problema crescente da inizio pandemia, con sempre più animali comprati per far compagnia nella solitudine o intrattenere i bambini.
Insomma, molti conigli, porcellini d'india, ma anche rettili vivono male nelle case degli svizzeri. E allora Confederazione e Protezione Svizzera degli animali hanno deciso di aumentano la pressione: l'ufficio federale di veterinaria ha precisato le informazioni che i commercianti sono obbligati a fornire a chi acquista un animale. Un coniglio ad esempio deve poter vivere in gruppo, stare in gabbia alzandosi sulle zampe posteriori e avere a disposizione oggetti (come rami freschi) per tenersi occupato.
Secondo Sandra Schäfler, dell'organizzazione Protezione Svizzera degli animali, sono molte le situazioni inaccettabili, addirittura illegali. Una ricerca dell'organizzazione animalista mostra che gli stessi negozi specializzati spesso non tengono gli animali in maniera esemplare, vendono oggetti fuori norma e informano poco i clienti. Eppure la soluzione secondo lei sta proprio nei negozi, che al contrario dei siti online possono fornire una consulenza professionale.
Sandra Schäfler inoltre è costretta a ribadire informazioni note da anni: ad esempio che molti animali domestici non sono adeguati per i bambini. I criceti ad esempio sono attivi di notte, quando gli umani dormono. O ancora: conigli e porcellini d'india non si possono accarezzare a piacimento. Informazioni che all'acquisto dovrebbero essere fornite a tutti, per evitare brutte sorprese a casa, e sofferenza agli animali.