Uno spray nasale per vaccinare bambini e adolescenti contro l'influenza è al centro di un bisticcio tra l'azienda farmaceutica AstraZeneca e l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Le 10’000 dosi che si trovano adesso in una cella frigorifera all’interno di un'azienda di Burgdorf (BE) saranno probabilmente donate agli ospedali.
Stando al portavoce di AstraZeneca, che ha confermato un articolo sulla SonntagsZeitung, l'UFSP aveva invitato due anni fa la multinazionale ad introdurre lo spray sul mercato elvetico, nel bel mezzo della pandemia di coronavirus.. L'obiettivo? Ridurre i ricoveri ospedalieri legati all'influenza e quindi risparmiare risorse ospedaliere.
All'epoca, l'UFSP aveva promesso di sostenere AstraZeneca nel lancio sul mercato. Per questo motivo, la società ha fatto di tutto per il lancio del prodotto. Ma lo scorso ottobre la struttura federale ha dichiarato che lo spray nasale sarebbe stato rimborsato dalle casse malattia solo se il prezzo fosse stato inferiore del 20% a quello di riferimento più basso.
L’UFSP ha riferito in merito allo spray nasale che, a causa del prezzo elevato, oltre il doppio rispetto ad altri vaccini antinfluenzali con lo stesso effetto, non è stato possibile trovare una soluzione per il rimborso. AstraZeneca ha deciso di interrompere il lancio sul mercato del suo spray nasale. Attualmente è all'esame di Swissmedic una richiesta di AstraZeneca per donare ugualmente le 10’000 dosi alla popolazione attraverso gli ospedali pediatrici o gli ambulatori medici. La risposta è attesa nei prossimi giorni.